Attualità - 07 febbraio 2022, 19:25

Siccità a Torino, il Po e la Dora stanno scomparendo: “Non prevediamo pioggia, situazione delicata” [VIDEO e FOTO]

Angelo Robotto, direttore generale dell'Arpa: "E' uno dei periodi più caldi mai rilevati negli ultimi 60 anni: il cambiamento climatico è questo"

po in siccità

Siccità a Torino, il Po e la Dora stanno scomparendo. L'allarme di Arpa

Il Po e la Dora stanno lentamente scomparendo. E' un grido d'allarme quello lanciato dai fiumi di Torino che, a causa di una siccità senza fine, si stanno letteralmente ritirando. Stanno scomparendo nel nulla.

Il Po e la Dora stanno scomparendo

Le immagini che arrivano dalle passeggiate lungo fiume sono impietose: isole di sassi affiorano dal letto dei corsi d'acqua, cani e padroni passeggiano dove generalmente nuotano pesci. Dal letto del fiume, così innaturalmente esposto, affiora poi la maleducazione e l'inciviltà dei torinesi: il Po, davanti ai Murazzi, è una discarica a cielo aperto con bottiglie, bici, plastica di ogni genere e tipo.

Arpa: "Situazione delicata"

Una situazione che Arpa Piemonte, nella persona del direttore generale Angelo Robotto, definisce "delicata".

"Ci preoccupa la mancanza di pioggia, l'alta pressione che genera un clima assolutamente stabile e soleggiato. Non abbiamo previsioni di tendenza di avere pioggia" ammette.

Robotto: "Sono i cambiamenti climatici"

A preoccupare, inoltre, sono le temperature. "E' uno dei periodi più caldi mai rilevanti negli ultimi 60 anni" afferma Robotto. Per il direttore generale di Arpa, i fenomeni registrati nell'ultimo periodo hanno un nome e un cognome: cambiamento climatico. "I cambiamenti climatici ci sono? Si e li vediamo con i nostri occhi".Sia chiaro, non si tratta del primo periodo di siccità anomala attraversato dai film, anzi. Questa volta però, il quadro è piuttosto pesante. Con una doppia problematica: "Da un lato poca acqua, visto che abbiamo un deficit di più del 50% rispetto ai valori soliti. E poi il continuo soleggiamento che in pianura Padana provoca uno schiacciamento dell'atmosfera, con le contaminazioni in atmosfera che aumentano le loro concentrazioni".

Arpa: "Speriamo in piogge tra febbraio e marzo"

"Questa è una situazione abbastanza delicata, ma confidiamo che i mesi di febbraio e in particolare di marzo, storicamente più piovosi, riescano ad apportare quel beneficio di cui abbiamo bisogno. Certo è che che non abbiamo più accumuli di neve e questo è un altro motivo di preoccupazione" conclude Robotto.

Grimaldi (Luv): "Torino ha sete. Impareremo che non si tratta di maltempo?"

Il problema a Torino non è il freddo, ma il freddo umido! Quante volte ci siamo scambiati questa frase. E se non fosse più così? E se a farne le spese fossero in primo luogo le colture di mais e di riso? Il sistema irriguo piemontese è stato progettato per abbondanti piogge primaverili e per lo scioglimento di certe quantità di neve; se la neve non cade il rischio è un conflitto tra allagamento delle risaie e bagnatura del mais” – afferma Marco Grimaldi, (capogruppo LUV in Consiglio regionale). – “Ci avviciniamo al giorno del Consiglio straordinario aperto della Regione sul clima, per quel giorno avremo imparato che non si tratta di maltempo?”.

 

Andrea Parisotto

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