Economia e lavoro - 12 febbraio 2022, 18:02

Nei campi a Pramollo ritorna l’asino al posto del trattore

Cecilia Filippi racconta la sua scelta e il sogno di aprire un’azienda agricola a trazione animale

L’asino Olmo

L’asino Olmo

Olmo è curioso, paziente, e nei campi lavora meglio del trattore. Soprattutto se i terreni si trovano in montagna, come quelli di Pramollo, a 1.200 m s.l.m, su cui Cecilia Filippi coltiva patate, segale e fagioli, con il sogno di aprire a breve un’azienda agricola. Filippi, originaria di Verona, invece del trattore ha scelto la trazione animale e da un anno lavora con l’asino Olmo già addestrato ai compiti agricoli, mentre in stalla, il più giovane Falò, attende ancora il suo turno. La scelta di ricorrere alla trazione animale per lei è soprattutto ambientale ed etica ma contano anche gli aspetti pratici: “Imparare a guidare un trattore, magari con una pinza per tronchi, è altrettanto difficile di imparare a relazionarsi con un asino – afferma –. Per di più l’animale ti permette di ricorrere il meno possibile ai combustibili fossili, e di accedere a terreni come quelli terrazzati, non percorribili con i mezzi”.

Prima di arrivare a Pramollo, Filippi ha lavorato per anni in aziende agricole nel sud della Francia, dove la trazione animale è diffusa: “È una tradizione che in quel Paese si è conservata meglio che in Italia. In quegli anni ho lavorato soprattutto con i cavalli”. La scelta di passare all’asino è nata circa un anno fa, quando ha frequentato un corso specifico condotto da Marco Spinello, agricoltore e allevatore, della società cooperativa La Masca di Roccaverano, punto di riferimento per il settore.

“Ciò che mi ha affascinato è la relazione che si instaura con l’animale, anche se non è immediata – ammette Filippi –: tu devi imparare a capire ciò di cui ha bisogno e lui quello che gli stai chiedendo di fare”. L’asino ha un vantaggio rispetto al cavallo: “È estremamente curioso ma d’istinto meno reattivo del cavallo. Ad esempio è difficile che reagisca a uno stimolo con una fuga”.

Al momento Olmo si occupa di esbosco, trasportando i tronchi, prepara la terra alla semina e partecipa alla raccolta delle patate: “Gli attacco dietro la ‘kassine’, uno strumento che può essere collegato a numerosi attrezzi come erpici, ripuntatori o cavapatate”. Filippi ha recuperato lo strumento dall’associazione francese Prommata che del 1990 si occupa di macchinari per la trazione animale.

La difficoltà a reperire sul mercato degli attrezzi adatti alla trazione animale, secondo Filippi frena la diffusione della pratica: “Non è come il passato: ormai c’è una varietà notevole di strumenti moderni, leggeri ed efficaci che permettono di lavorare molto bene la terra. Purtroppo, però, non è così facile reperirli, mentre percepisco che l’interesse degli agricoltori di montagna è aumentato, anche in queste vallate”.

Elisa Rollino

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