Pinerolese - 17 febbraio 2022, 16:24

Carenza di vaccini e adozioni instabili: cambia il mondo per cani e gatti

Gli operatori del Rifugio di Cavour raccontano come l’evoluzione delle famiglie e la pandemia abbiano condizionato la vita dei propri ospiti

Carenza di vaccini e adozioni instabili: cambia il mondo per cani e gatti

Buona la seconda... o a volte la terza. L’adozione dei cani – esplosa dopo il lockdown del 2020 – sembra seguire l’evoluzione delle famiglie italiane e risente dell’instabilità affettiva ed economica. Questa una delle impressioni che gli operatori del canile gestito dall’organizzazione ‘Amici del Rifugio di Cavour’ hanno maturato negli ultimi anni. Si tratta di dieci volontari che gestiscono il centinaio di animali presenti nella struttura con sede in via Barrata 34, a cui si aggiungono cinque veterinari responsabili dell’ambulatorio. “Spesso solo la seconda o la terza adozione è quella definitiva – afferma Amanda Bordino, volontaria e responsabile dell’ufficio del canile –. Ogni tanto, infatti, gli animali tornano, magari perché le persone cambiano casa, perdono il lavoro, si separano. Insomma, anche le adozioni risentono dell’evoluzione della famiglia italiana”.

È stabile nel tempo numero di animali abbandonati: lo scorso anno sono stati recuperati vaganti 291 cani di cui 89 senza chip, 202 con chip restituiti ai proprietari; cifre analoghe si registravano negli anni passati.

Ciò che è cambiato negli ultimi anni, oltre all’instabilità delle adozioni, è riconducibile all’impatto della pandemia e, in particolare del confinamento domestico del 2020: “Da quel momento è partita una corsa all’animale di compagnia, penso perché le persone abbiano imparato ad apprezzare di più la propria casa” conferma Bordino. Questo fenomeno ha contribuito ad innescare un cortocircuito sanitario che si è sbloccato solo negli ultimi tempi: “Da una parte sono aumentati gli animali da compagnia, dall’altra le case farmaceutiche si sono concentrate sulla vaccinazione umana: la conseguenza è che siamo rimasti per lungo tempo senza vaccini per cani e gatti”. Ora questa situazione sembra essersi sbloccata, ma il Rifugio sta facendo fronte ad un’altra difficoltà causata dai cambiamenti delle abitudini delle persone: “Dal 2020 il numero dei cani ospitati in pensione è calato drasticamente perché in molti hanno rinunciato a viaggiare e perlopiù si rimane in Italia, portando con sé il proprio animale”. La capienza complessiva del Rifugio, a pieno regime, tra box e pensione è di circa 200 animali.

I cani dati in adozione lo scorso anno sono stati 160 mentre 49 quelli giunti in Rifugio dal Sud Italia: “Da noi le possibilità di essere adottati non molto più alte, per questo accogliamo cani provenienti da Campania, Sicilia e ogni tanto anche dal Lazio”.

Elisa Rollino

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