Economia e lavoro - 22 febbraio 2022, 07:10

Che futuro per l'automotive a Torino? Fiom pronta a mettere in campo la "Safety car" con Landini e il ministro Orlando

Domani si tiene in corso Brescia l'assemblea nazionale con i delegati metalmeccanici Cgil di tutta Italia. Lazzi: "Servono sostegni e decisioni del governo per accompagnare la transizione elettrica"

Si chiama Safety Car l'incontro nazionale organizzato da Fiom Cgil per mercoledì mattina

Si chiama Safety Car l'incontro nazionale organizzato da Fiom Cgil per mercoledì mattina

Una transizione elettrica da accompagnare passo dopo passo, sostegni economici e un progetto di politica industriale chiaro, ritagliato quasi "su misura", stabilimento per stabilimento. 
È su questi temi che la Fiom Cgil intende ribadire la sua posizione per il futuro dell'automotive e sui quali, nei giorni scorsi, ha tenuto assemblee in tutti gli stabilimenti italiani in cui siano presenti fabbriche di assemblaggio o di indotto auto. A tirare le fila di questi incontri, l'assemblea nazionale dei delegati metalmeccanici che si trovano domani, mercoledì 23 febbraio, al teatro Q77 di corso Brescia 77 per mettere in strada la "Safety car". 

All’iniziativa - che avrà al centro la discussione per un piano straordinario di investimenti, per l'innovazione, l'ambiente e la garanzia dell'occupazione in tutto il settore dell’automotive - prenderanno parte oltre al segretario generale provinciale Edi Lazzi anche Michele De Palma, segretario nazionale di Fiom, Marco Falcinelli (segretario generale Filctem) e Maurizio Landini, segretario generale Cgil. Attesi anche Francesca Re David, segretaria generale di Fiom, ma anche Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte e - per le istituzioni - oltre al presidente della Regione Alberto Cirio anche il presidente di Federmeccanica, Federico Visentin e il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

"L’assemblea sarà un momento importantissimo per fare il punto della situazione del settore automotive in Italia e a Torino - ribadisce Edi Lazzi -. Bisogna ricercare soluzioni idonee al rilancio delle produzioni nel nostro Paese e per una transizione all’elettrico che possa dare prospettive di riconversione per coloro che producono componenti per il motore termico e per il cambio che con l’elettrificazione scompariranno completamente".

Massimiliano Sciullo

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