Sono passati trent’anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di Francesca Morvillo, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddi Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina. Con lo spettacolo Lessico di una strage 1992/2022: tragedia in due tempi la compagnia Viartisti Teatro e l’Associazione Libera intendono ripercorrere quei tragici avvenimenti per non dimenticare. Lo spettacolo, che è una prima tappa del lavoro denominata Materiali in cantiere, sarà in scena presso il Teatro Perempruner di Grugliasco venerdì 25 febbraio alle 21, nell’ambito della stagione della città di Grugliasco, organizzata da Associazione blucinQue in collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo. I biglietti sono acquistabili su Vivaticket al link https://www.vivaticket.com/it/biglietto/lessico-di-una-strage-1992-2022/173986 o presso la biglietteria di Fondazione Cirko Vertigo all’interno del parco culturale Le Serre di Grugliasco.
Sono passati trent’anni da quei tragici eventi e ancora oggi i familiari delle vittime chiedono verità e giustizia con un coraggio e una determinazione esemplare. Due luoghi - il km 5 dell’A29 e via D’Amelio – e due tempi ma, nel nostro immaginario, un’unica strage in due atti: le figure dei due giudici oggi sono inscindibili. Quegli avvenimenti sono diventati patrimonio di ciascuno di noi attraverso un flusso di immagini e informazioni che ci rimanda il divenire in cui siamo tutti immersi. L’accelerazione oltre misura di quel flusso, la ridondanza anche commemorativa di immagini e dichiarazioni, ci restituisce una visione indistinta delle cose dove emozioni, fatti e riflessioni si sovrappongono. L’equipe artistica condurrà una vera e propria indagine, intorno a quelle parole che denotano, connotano, tracciano, intessono le storie di quegli avvenimenti. Un’investigazione, dai contorni e dai ritmi di un racconto noir che restituisca alla “parola” complessità, peso, qualità simbolica e nello stesso tempo chiarezza.
In scena ci saranno le attrici Gloria Liberati e Raffaella Tomellini, affiancate dall’allievo attore Guido Tonini Bossi, per la regia e con il testo di Pietra Selva. La regista parte dalla riflessione sul fatto che molte delle parole usate sull’argomento siano entrate a far parte del nostro vocabolario anche se non sempre se ne conosce davvero significato, valore e importanza. Altre hanno acquisito un segno diverso, vengono ridefinite, a volte persino manipolate dagli eventi innescati dalle stragi stesse. “Del resto – spiega Pietra Selva - come non ricordare la scelta attentissima delle parole che aveva Giovanni Falcone nelle interviste, la scelta precisa e affilata delle parole pronunciate da Paolo Borsellino dopo la strage di Capaci. Nello stesso tempo risuona sinistro e fuorviante - parole che affermano e dissimulano ingannano e confondono - il flusso tracimante di parole del boss Totò Riina registrato dalla Dia nel cortile del carcere Opera. La parola, dunque, per riflettere, confliggere, svelare, ridefinire, raccontare”.