Attualità - 27 febbraio 2022, 18:50

Dalle scarpe al brunch, con Avocuddle Cafè la Galleria Umberto I conserva una tradizione familiare

Luca e Giorgia hanno raccolto un'eredità commerciale che prosegue da più di 60 anni e che ha attraversato 4 generazioni. L'ex negozio di calzature Bressano ora è un nuovo polo del food

Avocuddle Cafè

Dalle scarpe al brunch, con Avocuddle Cafè la Galleria Umberto I conserva una tradizione familiare

È possibile mantenere viva una tradizione commerciale restando al passo con i tempi? Sì e Luca e Giorgia di Avocuddle Cafè, all'interno della Galleria Umbero I di Torino, lo sanno bene: i due ragazzi, infatti, hanno raccolto un testimone tramandato da ben 4 generazioni trasformando il negozio di scarpe di famiglia - aperto nel lontano 1955 - in una delle realtà culinarie più interessanti di Porta Palazzo e dintorni.

Una storia commerciale che dura da 4 generazioni

La storia dell'attività affonda le proprie radici nell'Italia del dopoguerra, a breve distanza dal boom economico e dagli anni '60: “Prima di aprire due vetrine in Galleria a Torino - racconta Luca – mio bisnonno faceva il calzolaio in una bottega a Villanova Mondovì, in cantina possediamo ancora dei reperti di scarponcini pesantissimi. Nel 1978 l'attività passò poi a mio nonno, che ristrutturò completamente il negozio passando a 4 vetrine, e poi ai miei genitori; con gli anni 2000 il lavoro è calato fisiologicamente e, dopo aver ridotto la grandezza e dismesso la parte maschile, si è arrivati alla chiusura definitiva risalente al marzo 2019”.

La scelta di valorizzare gli stessi spazi non disperdere il patrimonio storico della famiglia è arrivata approfittando sia dalla nuova vocazione legata al food di Porta Palazzo che dalle esperienze pregresse dei 2 titolari: “Siamo stati – aggiunge – per anni cuoco e cameriera di un ristorante di Rivoli e, quando i miei sono andati in pensione, la scelta è stata naturale: l'idea ce l'avevamo già da qualche anno quando si è presentata l'occasione non ci abbiamo pensato 2 volte; tra permessi e discussioni con la soprintendenza ci sono voluti 9 mesi per aprire ma il 20 dicembre 2019 ce l'abbiamo fatta”.

La “resistenza” con lieto fine durante la pandemia

A mettere tutto di nuovo in discussione, come un fulmine a ciel sereno, ci ha poi pensato la pandemia, senza tuttavia rovinare il lieto fine: “Durante - spiega ancora Luca – il periodo del primo lockdown ce la siamo cavata e siamo rimasti a galla, tirando un po' la cinghia e grazie alle sovvenzioni arrivate dal Governo: il fatto di non avere dipendenti e di essere davvero a conduzione familiare (a dare una mano ci sono anche mamma e papà, ndr) ci ha indubbiamente aiutato. Le continue aperture e chiusure ci hanno costretto ogni volta a rifarci la clientela da 0 ma ora, con un anno consecutivo di lavoro alle spalle, siamo in costante crescita e stiamo pensando di espanderci aprendo altri Avocuddle in città”.

Colazioni e brunch: respiro internazionale con radici a Porta Palazzo

Per quanto riguarda il concept e un'offerta che spazia dalle colazioni dolci all'italiana al brunch, infine, galeotto fu un viaggio a Lisbona: “Mentre eravamo in un locale sotto al nostro bed and breakfast – conclude – siamo stati colpiti dal verde delle pareti e dal legno dell'arredamento. A fare il resto ci hanno pensato l'avocado presente in quasi tutte le ricette, gli estratti di frutta fresca, le yogurt bowl e il respiro internazionale che si poteva percepire all'interno; la vicinanza con il mercato di Porta Palazzo non può che rappresentare un valore aggiunto nel portare avanti la nostra filosofia perché ogni mattina andiamo a fare la spesa con il nostro carretto”.

Marco Berton

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