Eventi - 16 marzo 2022, 18:57

Rinascimento e Barocco in dialogo al Castello di Vinovo: apre la mostra dedicata a Domenico Della Rovere

Dal 19 marzo al 19 giugno, l'esposizione che racconta il mecenate e religioso piemontese con documenti, dipinti e opere da musei e archivi di tutta Italia

La conferenza stampa di presentazione nella Sala Trasparente della Regione Piemonte

La conferenza stampa di presentazione nella Sala Trasparente della Regione Piemonte

Il Castello di Vinovo apre alla nuova stagione culturale 2022 con una mostra tutta dedicata al Rinascimento in Piemonte e in particolare alla figura del cardinale Domenico della Rovere. Dal 19 marzo al 19 giugno, si aprirà un percorso lungo il piano nobile della dimora, con particolari riferimenti a questa figura che seppe trasformare il castello da edificio difensivo a maniero rinascimentale. Ed è proprio sulla sua trasformazione che si sviluppa la mostra con documenti, dipinti e opere recuperate da musei e archivi italiani. 

“Per noi questo è il castello Della Rovere, non a caso la mostra è relativa al mecenatismo del cardinale - commenta l’assessore alla cultura del comune di Vinovo, Maria Grazia Midollini.

Uomo di chiesa, Vescovo di Torino nel 1479, fu soprattutto grande mecenate e appassionato d’arte, il cardinale Della Rovere finanziò la costruzione dell’edificio, affidandola a Baccio Pontelli nel 1480. Grazie ai suoi viaggi a Roma, riuscì a spedire argenti e preziosi che servirono proprio per l’erigere il maniero che vediamo oggi e che divenne per questo un esempio di Rinascimento italiano e romano. Al Cardinale si deve anche la costruzione del Duomo di Torino su progetto di Meo del Caprina. 

“Il rilancio di una delle più importanti dimore rinascimentali del Piemonte rientra nel programma di valorizzazione dei beni architettonici e culturali di cui la Regione Piemonte è sostenitrice. Questa mostra è un esempio di espressione l’amore per il proprio territorio” aggiunge l’assessore regionale Vittoria Poggio. 

“Questa mostra si poneva una duplice sfida - spiega il curatore Ilario Manfredini - quella di parlare di Rinascimento in Piemonte e di contribuire al rilancio del Castello, andando a inserire l’unico edificio oltre al Duomo di Torino, all’interno di un complesso storico che guarda invece il Barocco. Un Castello poco conosciuto ma che se messo a rete con le altre eccellenze sabaude riconosciute è una carta vincente”.  

Il Castello 

Parte di un sistema di due castelli, un edificio nuovo, quello che vediamo noi oggi, e quello precedente di struttura medievale, quello di Vinovo è un castello in grado di mettere il dialogo proprio il periodo artistico del Rinascimento con la stagione del Barocco, così ampiamente diffusa nella nostra regione. Tornata di proprietà comunale da sette anni, la dimora Della Rovere ha ospitato in passato altre due mostre di alto livello: quella sulle porcellane di Vinovo, "Oro bianco", realizzata con Palazzo Madama, e quella dedicata all'arte contemporanea, organizzata con Avigliana e Castellamonte. Ristrutturato completamente intorno agli anni 2000, ospita durante tutto l'anno diverse iniziative ed eventi, ma questa mostra che apre il 19 marzo è la terza grande manifestazione che coinvolge il piano nobile del maniero. 

Il percorso 

La Sala del Fregio ospiterà le miniature e una raccolta libraria conservata dopo la morte del cardinale mentre nella sala degli stucchi e dei medaglioni si potranno ammirare rappresentazioni rinascimentali del Piemonte in un dialogo tra pittura tardo gotica e rinascimento. Nell’ambiente di Carlo VIII, saranno rievocate le figure di Domenico Della Rovere, Carlo VIII, e Carlo II di Savoia. Nel salone d’onore del lato nord documenti e disegni delle fasi costruttive del castello, infine nel chiostro si apre il cortile cesareo del castello. La mostra infine si compone di un’appendice anche nella chiesa parrocchiale dove è conservato il “Compianto”, complesso scultoreo tardo quattrocentesco completamente restaurato: è tra i pochi esempi di terracotta policroma del Piemonte che fu realizzato per il convento del Tivoletto. 

 

 

Chiara Gallo

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