Realizzazione Metro 2, riqualificazione Parco del Valentino e Torino Esposizioni. Stefano Lo Russo continua a invocare il “modello Genova” e a chiedere più poteri per incidere nei grandi progetti di trasformazione di Torino, per evitare che la Città possa perdere importanti fondi europei e statali su appalti e progetti destinati a cambiare il volto della città.
A preoccupare il primo cittadino è il turn-over dei dipendenti comunali, visto l’imminente rinnovo dell’organico previsto tra pensionamenti e quiescenze, unito a grandi dossier da affrontare: ”E’ evidente la complessità di volumi di lavori che la città dovrà gestire nei prossimi 2-3 anni, con un organico che in 3 anni verrà rinnovato del 25%”. “Per questo - ha proseguito Lo Russo - chiediamo al Governo che su alcune operazioni importanti valuti di adottare provvedimenti analoghi a quelli adottati per la ricostruzione del Ponte Morandi, quando fu conferito al sindaco il potere commissariale, cosa che ha permesso di accelerare le procedure di gara in deroga al codice appalti".
Modello Genova dunque, per snellire quegli appalti che tra un turn-over e un altro rischiano di rimanere fermi, impantanati nelle sabbie mobili. “Quel modello è già stato applicato con successo” ha ricordato il primo cittadino. Una data è cerchiata in rosso nel calendario. 31 dicembre 2026. Entro quell’anno infatti i finanziamenti andranno spesi o si rischia di dover dare indietro i soldi. Un’eventualità che Lo Russo vuole scongiurare: da qui la richiesta di pieni poteri, per poter dare vita a quella trasformazione che Torino aspetta con impazienza.