Due tubi di 57 chilometri e mezzo ciascuno, in senso opposto l'uno all'altro, che permettono ai treni merci e passeggeri di attraversare le Alpi alla quota di pianura. Questo, in parole semplici, è il senso dell'opera che da decenni viene sintetizzata nella sigla Tav.
Attualmente, i cantieri attivi sono dieci, tra Italia e Francia. Sono già stati scavati 30 chilometri dei 162 previsti complessivamente (discenderie e by pass di sicurezza compresi), mentre sono 113 i chilometri di sondaggi geognostici e carotaggi effettuati su entrambi i versanti.
"Essere qui e sentire che finalmente si tocca con mano i passi avanti non può che farci piacere e farci vedere che è il futuro di crescita, anche industriale del territorio, è realtà", dice Marco Gay, presidente di Confindustria Torino.
"La Tav - aggiunge - rappresenta un pezzo di un corridoio europeo e di una visione di Europa che deve continuare a esistere, anche se le persone della mia generazione non avrebbe mai pensato di sentir parlare di guerra a poche migliaia di chilometri da casa".
Il timore dei rincari pesa anche in val di Susa
Ma anche sulla realizzazione del Tav pesa l'incognita dei rincari: le materie prime, schizzate ormai verso l'alto, potrebbero incidere con una maggiorazione dei costi fino al 20%. Telt sta monitorando la situazione, anche se le imprese coinvolte - così come tutte le "colleghe" impegnate in altri cantieri edili - dovranno rifare continuamente i conti e valutare l'evoluzione dell'andamento.
I numeri della Torino-Lione
In Italia, in particolare, è stata completata la galleria geognostica di Chiomonte, di 7020 metri, mentre in parallelo sono in corso di realizzazione alcune opere all'aperto e prossimamente per l'avanzamento della tratta transfrontaliera i nuovi lavori per il tunnel di base partiranno dai punti di accesso già realizzati.
A pieno regime, tra le quattro discenderie, si conteranno 15 fronti di scavo e 7 frese che avanzeranno in contemporanea per completare i tunnel dove passeranno i treni.
Al momento sono quasi mille le persone coinvolte nelle lavorazioni, con un picco stimato a 4000 lavoratori diretti e altrettanti nell'indotto.
Il 2022, su fronte italiano, si procederà all'affidamento del Lotto italiano tra Bussoleno/Susa e il confine francese. Già a luglio 2021, sul lato transalpino, erano stati appaltati il 100% dei lavori del tunnel di base in Francia (3 lotti, per 45 chilometri, tra Saint Jean de Maurienne e il confine Italiano).
Le tre zone di lavoro in Valsusa
Ma intanto procedono i lavori in tre località in particolare. Chiomonte, su tutti: il "cantiere Tav" per eccellenza, dove a febbraio 2021 è iniziata la terza fase di allargamento del cantiere, anche per quanto riguarda il collegamento con l'autostrada Torino-Bardonecchia. Già a dicembre 2020 si era partiti con la realizzazione delle nicchie di interscambio nella galleria della Maddalena: un contratto dal valore di 40 milioni prevede la realizzazione di 23 nocche (profonde tre metri e lunghe da 30 a 40 metri) per facilitare il transito dei mezzi da cantiere.
Il cunicolo della Maddalena, nato con finalità geognostiche, diventerà passaggio di servizio e ventilazione del tunnel di base. Attualmente sono 50 le persone che lavorano a Chiomonte, ma diventeranno 400 al picco.
A San Didero, invece, sono 70 le persone che stanno lavorando alla rilocalizzazione dell'autoporto di Susa. Sorgerà su un'area di 68mila metri quadrati tra l'autostrada e la statale del Moncenisio.
A Salbeltrand, infine, si procede alla rimozione di rifiuti per rendere l'area disponibile per l'insediamento del sito di smistamento e valorizzazione dei materiali di scavo proveniente dal tunnel di base. Lì sorgerà anche la fabbrica dei conci per il rivestimento della galleria.
A gennaio 2022 è terminata la prima fase di rimozione dei cumuli di materiali abbandonati negli anni da vari soggetti.