“Già dieci anni fa – in una terra che ha avuto i suoi martiri di mafia come Bruno Caccia e i primi Comuni sciolti per mafia – non era giustificabile ignorare le sentenze sulla criminalità organizzata e non trarne la dovuta consapevolezza. Oggi, purtroppo, le vicende – certamente diverse – di Rosso e di Garcea fanno supporre che tanti anni di inchieste non siano bastati a produrre una coscienza collettiva e un’attenzione severa da parte della politica”. Lo dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, che in occasione della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie è intervenuto dal palco di Parco Dora al fianco di Libera.
“Quando è cominciata l’inchiesta Minotauro molti ancora negavano il radicamento delle mafie al Nord, oggi però è ingiustificabile non conoscere i fatti, ma soprattutto minimizzare. I voti alla mafia non si comprano ma nemmeno si devono chiedere. Inchieste come Fenice e Minotauro hanno mostrato con tremenda chiarezza quanto le associazioni mafiose abbiano potere a Torino e in Piemonte e quanto siano in grado di inquinare la nostra democrazia", prosegue Grimaldi. "Ma non solo: ogni ora in Piemonte chiudono due aziende. Basta andare in giro per le nostre città ed è sotto gli occhi di tutti il deserto che la crisi sociale e pandemica si sta lasciando alle spalle in termini di attività commerciali e imprenditoriali che saranno o sono già state costrette ad abbassare le serrande. In questo contesto, rapporti e ricerche raccontano che la 'Ndrangheta si è infiltrata al Nord vampirizzando imprese, strutture sanitarie, Comuni, che la ‘variante criminalità’ di cui ci ha parlato Libera sta infettando il tessuto economico e sociale del Paese più di prima grazie alla pandemia. Tutto questo dovrebbe essere la nostra angoscia quotidiana, non un fastidio da nascondere sotto il tappeto. Così come ci vorrebbero un’attenzione speciale ai fiumi di denaro pubblico in arrivo per il PNRR e nuovi protocolli anti-mafia che facciano arrivare rapidamente ‘informative anti-mafia’ sulle aziende: serve più attenzione e maggiore collaborazione fra gli enti, perché non possiamo lasciare le stazioni appaltanti da sole a combattere i vampiri”.