Cultura e spettacoli - 27 marzo 2022, 18:53

Adolescenza e problemi sociali nello spettacolo di Vincenzo Manna in scena all'Astra

Dall'1 al 3 aprile, una riflessione su impegno civile, integrazione ed educazione ispirata a duemila interviste che hanno coinvolto 16-19enni per un progetto di storytelling sostenuto da Amnesty. Regia di Giuseppe Marini

Adolescenza e problemi sociali nello spettacolo di Vincenzo Manna in scena all'Astra

Inizialmente previsto nel cartellone TPE a marzo 2020, debutta finalmente al Teatro Astra dall’1 al 3 aprile La classe: pièce firmata da Vincenzo Manna per la regia di Giuseppe Marini e con, tra i diversi interpreti, Claudio Casadio e Andrea Paolotti. Uno spettacolo di teatro civile sui temi dell’integrazione, dei modelli educativi, delle dinamiche che abitano la nostra società. La pièce è una produzione Società per Attori, Accademia Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production in collaborazione con Tecnè, Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale, Phidia.

Una cittadina europea in grave crisi economica. Disoccupazione, conflitti sociali, criminalità, un decadimento che sembra inarrestabile. A complicare il precario equilibrio di una comunità sempre più smarrita e spaventata, appena fuori dalla cerchia urbana c’è lo “Zoo”, un immenso campo profughi ricovero di migliaia di disperati, in fuga da guerre e persecuzioni.  E lì vicino un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro. Albert, straniero di terza generazione intorno ai 35 anni, viene assunto con il compito di tenere lezioni di recupero per sei studenti sospesi per motivi disciplinari. Intravedendo nella rabbia dei ragazzi una possibilità di comunicazione, l’insegnante riesce a far breccia nel loro disagio e conquista la fiducia della maggior parte della classe. Abbandona la didattica suggerita dal Preside e propone loro di partecipare a un concorso, un bando europeo per le scuole superiori che ha per tema “I giovani e gli adolescenti vittime dell’Olocausto”. Quello che doveva essere solo un corso pomeridiano si trasforma presto in un’esperienza di vita che cambierà per sempre il destino del professore e degli studenti.

Il progetto La classe vede la sinergia di soggetti operanti nei settori della ricerca (Tecnè), della formazione (Phidia), della psichiatria sociale (SIRP), della produzione di spettacoli dal vivo e ha preso le mosse da una ricerca basata su circa 2.000 interviste a giovani tra i 16 e i 19 anni, sulla loro relazione con gli altri, intesi anche come diversi, e sul loro rapporto con il tempo, visto come capacità di legare il presente a un passato anche remoto e a un futuro non prossimo. Gli argomenti trattati hanno contribuito a definire la struttura drammaturgica dello spettacolo in un innovativo esperimento di data storytelling che ha ricevuto il sostegno di Amnesty International Italia, un lavoro che fa riflettere e sa coinvolgere ed emozionare rifuggendo da qualsiasi retorica.

Spiega l’autore Vincenzo Manna: "Volevo mettere in luce la contraddizione fondamentale che c’è nell’essere cittadino europeo ai giorni nostri, vivere una condizione di alienazione e disagio economico e sociale e trovarsi di fronte a realtà come quella dei rifugiati e richiedenti asilo che chiedono aiuto e soluzioni a chi è già in stato di enorme necessità. Gli unici contatti sono fatti di diffidenza, ostilità. O peggio, su tutto regna una cupa indifferenza. La Classe non propone soluzioni. Attraverso la vicenda di alcuni studenti di scuola superiore, mette in evidenza proprio questa dolorosa contraddizione. Il testo teatrale allude alla cronaca, ci sono riferimenti alla città di Calais, la Giungla, la guerra in Siria ma universalizza temi e personaggi rendendoli esemplari. È stata una scelta consapevole perché, purtroppo, siamo convinti che di Siria, Calais e Giungle ce ne saranno molte altre ancora".

TEATRO ASTRA - Via Rosolino Pilo 6, dall'1 al 3 aprile 2022, Teatro Astra, dall'1 al 3 aprile, ore 21 (domenica ore 17), info www.fondazionetpe.it

Daniele Angi

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