Eventi - 27 marzo 2022, 10:26

Davebrain: "La musica? Un processo di autoanalisi che scava dentro di me"

"I posti a cui sono più affezionato a Torino sicuramente sono: la zona Santa Giulia, Superga e le Panche. Ne parlo in alcune canzoni di queste zone ma Torino è tutta magica, soprattutto d'inverno"

Davebrain: "La musica? Un processo di autoanalisi che scava dentro di me"

DaveBrain, all’anagrafe Davide Russo, è un artista torinese cresciuto in un ambiente familiare pieno di musica. DaveBrain rappresenta la lotta tra l’impulsività e la ragione. L’artista scrive i sui testi per necessità, per esorcizzare ciò che gli succede, per poter metabolizzare meglio le emozioni, le gioie e i fallimenti che vive. Da poco ha pubblicato il singolo Il brivido prima del lancio, la storia in musica di un romantico che si scontra con la realtà di oggi.

Come si è avvicinato DaveBrain alla musica?
È una passione che ho sin da bambino grazie alla mia famiglia. In casa si ascoltava molta musica da Pino Daniele a Bob Marley passando per Mango e De Gregori arrivando a Battisti. Grazie ai miei zii ho avuto la fortuna di vedere la reunion dei Police allo stadio delle Alpi e i Subsonica in concerto. Sono sempre stato un curioso e la mia voglia di scoprire mi ha avvicinato all’elettronica così ho scoperto i Daft Punk e i Gorillaz. Demon Days è il primo cd fisico che ho comprato. Grazie ai Daft Punk mi sono avvicinato alla musica di Kanye West e al rap. Ho molte influenze, ascolto molti artisti e diversi generi, durante le superiori per esempio ascoltavo pop e punk, ma anche tutte le sfumature rock. Fondammo una band in cui facevo il batterista e scrivevo.

Il suo pseudonimo rappresenta sia la ragione che l’impulsività, ci racconta meglio di questa “lotta”?
Penso sia la mia più grande incoerenza, sono un ragazzo con la testa sulle spalle ma allo stesso tempo uno che si fa pochi problemi, il punto è che dipende da cosa devo fare. Sono la tipica persona che parte a mille subito e potrebbe stufarsi dopo cinque minuti di un lavoro, di un luogo a volte anche delle persone e ovviamente poi ne paghi le conseguenze. Il punto è che ho capito che non serve a niente fossilizzarsi sui “se” e sul “come potrebbe essere se” , quando una cosa senti di volerla fare, rischia e vai. Ho solo imparato a pensare un po’ di più prima agire, questo salva la vita.

Cosa ispira la scrittura dei suoi testi?
Ciò che vivo e ciò che vorrei vivere. Spesso uso la musica per sfogarmi ed esorcizzare momenti vissuti. Quando sono solo con me stesso, quando scrivo, si crea un processo di autoanalisi che mi permette di scavare e di tirare fuori pensieri, paure, gioie che poi metto su carta e prendono forma. Scrivo anche di cose felici eh, ma di natura sono una persona socievole e allegra e con la musica esce una parte di me più introspettiva.

Il suo ultimo singolo è “Il brivido prima del lancio”, quale storia racconta e come è nato?
Racconta la storia di un romantico che si scontra con la realtà di oggi. Viviamo in una società egoista e negli ultimi due anni questo egoismo è cresciuto. Sono cresciute anche paura e diffidenza a causa del Covid e creare dei legami duraturi diventa molto complicato. Il ritornello è a tutti gli effetti uno sfogo e il brano, in parte è una denuncia sociale.

La sua Torino musicale e non
I posti a cui sono più affezionato a Torino sicuramente sono: la zona Santa Giulia, Superga e le Panche. Ne parlo in alcune canzoni di queste zone ma Torino è tutta magica. Soprattutto l’inverno dà a Torino quella magia, come se fosse una città ferma nel tempo ma contemporaneamente capace di evolversi e di non annoiare mai.

News, live in programma, appuntamenti
Sto lavorando molto ultimamente, abbiamo in programma l’uscita del prossimo singolo che anticiperà l’uscita del mio secondo album. Posso dire che ci siamo divertiti in studio nella creazione del brano, che farà ballare e allo stesso tempo farà riflettere su cos’è la musica oggi e sul ruolo che ha oggi l’artista.

Federica Monello

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