Eventi - 28 marzo 2022, 10:03

L'odissea di Joy: a Pianezza l'incontro con la ragazza che racconta in un libro il dramma dei "barconi"

Commozione e riflessione presso la biblioteca civica all'incontro con la ragazza partita da Benin City, in Nigeria e finita nelle mani degli aguzzini

incontro in biblioteca

L'incontro per la presentazione di "Io sono Joy" alla biblioteca di Pianezza

"Una testimonianza davvero toccante e devastante fatta di sofferenza, ma anche di tanta speranza". Così Anna Franco, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Pianezza, ha commentato l'incontro per la presentazione del libro "Io sono Joy". Un evento che si è tenuto sabato pomeriggio, presso la biblioteca civica.

Joy con le sue parole ha toccato il cuore delle tante persone presenti nella sala della biblioteca. Al suo fianco l'autrice del libro, Mariapia Bonanate e Ornella Toselli, presidente della Consulta femminile regionale che ha moderato l'incontro.

Presenti in sala Domenica Solinas dell'associazione Insieme Cambiamo Pianezza che, con il patrocinio del Comune, ha organizzato l'evento, Anna Franco, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Pianezza, Sara Zambaia, presidente del Consiglio comunale pianezzese e consigliere regionale e Ylenia Serra, garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza.

"Joy ha fatto aprire gli occhi - commenta Domenica Solinas - su tutto il dolore e la violenza che centinaia di donne ogni giorno subiscono. Lasciando il proprio paese, l'Africa, con il sogno di una vita migliore qui in Italia, si ritrovano costrette a prostituirsi, gettate sui marciapiedi delle nostre città e schiave di feroci organizzazioni criminali. Ingannate, violentate, rischiando anche la vita per pagarsi il riscatto della propria libertà". 

Joy ha 23 anni quando a Benin City viene convinta da un'amica di fiducia a partire per l'Italia con la promessa di un lavoro con il quale potrà mandare denaro alla sua famiglia e proseguire gli studi.

Poche ore di viaggio per rendersi conto che non le è stata detta la verità: prima la drammatica traversata del deserto, poi i campi di detenzione in Libia dove subisce e assiste a violenze crudeli, infine il viaggio sul barcone che naufraga nel Mediterraneo. Salvata miracolosamente, giunta in Italia scopre che il lavoro promesso è "la strada", dove la 'madam' l'obbliga a prostituirsi con il ricatto del woodoo e di un debito di 35.000 euro. A Castel Volturno è una schiava di aguzzini senza scrupoli. 

"Joy, anche nei momenti più terribili, - conclude Anna Franco - non ha mai perso la speranza di liberarsi da questa schiavitù alimentata dalla sua straordinaria gioia di vivere che le ha dato la forza ed il coraggio di affrontare e sconfiggere questo male. Un ringraziamento grande da parte di tutta l'amministrazione a Domenica per averci dato l'opportunità di conoscere Joy e la sua storia".

redazione

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