Attualità - 01 aprile 2022, 18:28

Tav, si cambia: Lo Russo punta a portare nell'Osservatorio anche Città Metropolitana e Unione Montana

Il sindaco propone di coinvolgere anche gli 'enti di secondo livello' nella discussione sul futuro dell'opera. Una risposta anche all'Unione Montana Valle di Susa, che prima della seduta odierna aveva espresso malumori per la sua esclusione

osservatorio tav 1-4-2022

Tav, si cambia: Lo Russo vuole portare nell'Osservatorio Città Metropolitana e Unione Montana

In occasione della riunione odierna dell’Osservatorio sulla Torino-Lione, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, ribadendo la convinzione già espressa che "l'opera non è in discussione", ha invitato ad ampliare il numero dei soggetti coinvolti nella discussione sul futuro dell'infrastruttura. La richiesta ufficiale è stata quella di far entrare anche la Città Metropolitana e l'Unione Montana Valle Susa nell'Osservatorio. "Anche i cosiddetti enti di secondo livello debbono essere coinvolti, per far diventare questa un'opera fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio", ha spiegato Lo Russo.

L'ok di Mauceri all'ampliamento

"L'attuale composizione dell'Osservatorio penso sia limitativa e figlia di un'epoca passata, per questo sposo e integro la richiesta fatta dall'Unione Montana", ha aggiunto Lo Russo. "Il Commissario Mauceri mi è sembrato disponibile a condividere questa istanza, aggiungendo al tavolo queste due istituzioni dai prossimi appuntamenti". Conferma arrivata dallo stesso Commissario poco dopo: "Siamo tutti d'accordo su un ampliamento dell'attuale composizione anche all'Unione Montana e alla Città metropolitana, in modo tale che tutti gli enti rappresentativi del territorio possano essere presenti", ha dichiarato Calogero Mauceri.

Il valore simbolico dell'incontro

Sottolineando poi il valore simbolico di far svolgere l'incontro nella sede del Consiglio della Città Metropolitana, Lo Russo ha sottolineato come questa sia "l'istituzione che più di ogni altro è interessata dal progetto della Torino-Lione", aggiungendo poi quanto a suo avviso sia importante una discussione aperta "attraverso il confronto tra idee anche molto diverse tra di loro, lasciando da parte le convinzioni personali per far prevalere l'interesse generale".

"Trasporti ferroviari ancora e sempre fondamentali"

"Questa ferrovia collegherà moltissime aree diverse: occorre recuperare i collegamenti ferroviaria verso Genova e la Liguria, ma anche verso la Valle d'Aosta", ha spiegato Lo Russo, sottolineando come la politica debba farsi carico di "evitare che ci sia un forte impatto ambientale, favorendo una transizione sostenibile. I treni sono un servizio di infrastrutturazione di cui non si può pensare di fare a meno", ha aggiunto parlando prima di tutto come sindaco della città metropolitana.

"Riannodare il filo del dialogo"

"Occorre riannodare il filo del dialogo e di confronto con i territori, anche quando il confronto dovesse essere aspro: bisogna sempre rispettare gli interlocutori. E la cosa deve essere reciproca. Bisogna migliore il progetto, affinarlo e fare in modo che le opere di accompagnamento possano funzionare meglio, restituendo valore e utilità alle comunità". Per questo, Lo Russo ha chiesto di far entrare nell'Osservatorio anche la Città metropolitana così come l'unione dei Comuni montani. "Penso che si debba modificare il decreto dei Consiglio dei Ministri sulla composizione dell'Osservatorio possa essere modificato per far entrare anche enti del secondo livello, che hanno una rappresentanza ed interessi correlati, per essere parte integrante della discussione sul futuro dell'opera".

L'Unione Montana conferma il no all'opera

Con queste parole Lo Russo è venuto incontro alle richieste dell'Unione Montana Valle Susa, che in una nota diffusa prima dell'incontro aveva lamentato la sua esclusione, sottolineando che "la maggioranza degli amministratori continua a pensare che la nuova infrastruttura non sia prioritaria: spendere più di 10 miliardi di euro per una nuova linea ferroviaria in Val di Susa che ha come obiettivo il risparmio di tempi di percorrenza da Milano a Lione di circa 30 minuti ci pare non opportuno. Ricordiamo che una linea internazionale in Valle esiste già e sopra attualmente passano i treni ad alta velocità".

"Non saranno i pochi spiccioli delle opere compensative, oltretutto dovuti per legge, a farci cambiare opinione: se questo processo, nonostante tutto, andrà avanti, lavoreremo in ogni luogo assieme ai tecnici per far prevalere le nostre ragioni", aveva concluso la nota dell'Unione Montana

La lettera al Commissario Mauceri

Di tenore simile anche la lettera destinata al Commissario Straordinario Calogero Mauceri, firmata dai Comuni di Avigliana, Bruzolo, Bussoleno, Caprie, Chiusa San Michele, Mattie, Mompantero, San Didero, Sant'Ambrogio di Torino, Vaie, Venaus e siglata anche da quelli di Almese, Caselette, Condove, Novalesa, San Giorio di Susa, Villar Dora, Villar Focchiardo, si sottolineava come modalità adottate per il confronto con il territorio continuavano a non raggiungere l’obiettivo auspicato.  "Da decenni le nostre Amministrazioni Locali chiedono un confronto franco e aperto con il Governo sul merito del progetto Torino-Lione. Le modalità scelte per la convocazione e l’organizzazione di questa riunione dell’Osservatorio non sembrano andare, infatti, in questa direzione".

Si sottolineava l'importanza di coinvolgere anche i comuni non direttamente interessati dal passaggio della linea, "ma che inevitabilmente subirebbero gli effetti della sua realizzazione", ribadendo la richiesta di individuare il Presidente dell’Unione Montana "quale rappresentate del territorio interessato secondo una richiesta già avanzata in data 28 dicembre 2020". Ma poi, in apertura di seduta, è arrivata l'importante apertura e la richiesta ufficiale di Lo Russo.

Continua a ribadire il suo no all'opera la Consigliera regionale del M4O Francesca Frediani: "La Torino-Lione non è mai stata un'Opera né prioritaria né strategica per il territorio e lo è ancora ancora meno in questo delicato momento storico. Quanto precisato oggi dalla maggior parte degli amministratori locali intervenuti con una nota in occasione della riunione dell’Osservatorio sulla Torino-Lione è ciò di cui abbiamo consapevolezza da tempo. Dire no al Tav significa dire sì a investimenti su salute, ambiente e lavoro".

Cirio: "Tav è arricchimento per il Piemonte"

"Le opere devono essere percepite bene sia dagli investitori sia da chi le vive e l'Osservatorio serve a questo, a calare quest'opera così importante in un territorio che la deve sentire come sua". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, al termine della riunione dell'Osservatorio sulla Tav, che ha ripreso oggi i suoi lavori. "Sono contento che il commissario Mauceri mi abbia seguito nel ribattezzare le opere di compensazione in opere di accompagnamento - aggiunge il governatore - perché non dobbiamo compensare nulla, la Tav è un arricchimento per il Piemonte, non un impoverimento. L'Osservatorio nasce anche per spendere queste risorse nel miglior modo, questa mole di risorse va attualizzata, bisogna verificare cosa serve ancora, per quelle non ancora destinate inserire le destinazioni, ascoltare i Comuni. C'è una situazione diversa, tanto lavoro da fare ma grande opportunità di fare bene".

Redazione

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