Consiglio d'Amministrazione "caldo" questo pomeriggio alle ore 17 in Gtt, durante il quale si parlerà del caso di Samuele Bonfanti, figlio del direttore generale dell'azienda di trasporto Gabriele, che si è messo alla guida di un bus senza patente. Il caso del 18enne al volante di un mezzo pubblico in via Botticelli è esploso dopo che il video della sua impresa ha fatto il giro sui social: Gtt, per tutelarsi, ha presentato un esposto in Procura.
Ambrogio (FdI): "Non può essere solo la dipendente ad assumersi la responsabilità"
E la consigliera di FdI Paola Ambrogio ha cercato oggi di fare chiarezza in Sala Rossa, presentando una richiesta di comunicazioni. "Sembra sia già stato assunto un provvedimento di sospensione - ha ricordato - che potrebbe portare al licenziamento di una dipendente". A rischiare il posto di lavoro l'autista che ha permesso al ragazzo di guidare il bus. "Di fronte ad un episodio - ha aggiunto l'esponente del partito della Meloni - che ha evidenziato una gravissima mancanza nell’osservanza di norme di legge e di procedure operative e di sicurezza di operatori ed utenti, non può essere un dipendente ad assumersi la responsabilità da solo. Devono essere i vertici a pagare il prezzo più alto di fronte a trasgressioni e gravi leggerezze. Non c’è figlio che tenga”.
"Le colpe dei figli non ricadano sui padri"
"Le colpe dei figli non ricadano sui padri, ognuno è responsabile dei propri atti" ha ribattuto il capogruppo della Lista Civica per Torino Silvio Viale ricordando, senza nominarlo, il precedente del caso del figlio dell'allora ministro Matteo Salvini. "Le colpe dei figli non ricadano sui padri ma le responsabilità sì, chi sbaglia paga indipendentemente da ruolo e appartenenza politica - ha replicato il vicecapogruppo della Lega Giuseppe Catizone - Non vorrei che alla fine pagasse sempre solo l'ultima ruota del carro".
"Aspettiamo con attenzione il Cda di questo pomeriggio - ha aggiunto la capogruppo Pd, Nadia Conticelli - soprattutto per ristabilire l'onore di questa azienda che rappresenta la Città e immeritatamente viene trascinata in questa brutta vicenda".
"La bravata di un ragazzino di 18 anni non la deve pagare il papà o qualcun altro ma è giusto accertare le responsabilità", ha concluso il vicepresidente del Consiglio Domenico Garcea (FI) ricordando poi come a breve dovrà essere rinnovato il CdA dell'azienda.