Stefano Lo Russo rigetta l'accusa di aver fatto del Comune di Torino "l'ufficio di collocamento del Pd". E lo fa in maniera netta, perentoria, rispondendo a distanza all'accusa mossagli da Andrea Russi, capogruppo del M5s, dopo la nomina dei vertici delle partecipate torinesi.
"Io penso che le persone vadano misurate sulla base dei risultati che porteranno: come ho sempre avuto modo di dire, le responsabilità delle scelte in capo al sindaco è del sindaco" ha affermato il primo cittadino.
Lo Russo ha poi ribadito i criteri che l'hanno portato a scegliere figure a lui "fedeli", citandone i curriculum e l'esperienza politica: "Ho un dovere verso la città, quello di individuare le migliori figure a seconda delle posizioni che abbiamo da designare. Sono persone che hanno una spiccata esperienza politica che in certi ruoli può essere determinante. In ogni caso, i criteri di qualità curriculuari sono quelli che prevalgono sempre".
Nelle scorse ore il primo cittadino aveva nominato Paola Bragantini presidente Amiat, Francesco Daniele consigliere, Gioacchino Cuntrò presidente delle Farmacie Comunali, Alessandro Battaglino alla guida di Trm e Antonella Musy nel Cda dell'associazione Castello di Rivoli.