Economia e lavoro - 06 maggio 2022, 17:25

Ddl Appalti, i sindacati chiedono aiuto ai parlamentari: "Così com'è si indeboliscono i diritti di chi lavora" [FOTO]

Cgil, Cisl e Uil Torino e Piemonte hanno voluto ribadire i rischi: "A cominciare dalla clausola sociale, che va messa come obbligo e deve preservare la retribuzione, ma anche i diritti acquisiti"

incontro dei sindacati con i parlamentari piemontesi

I sindacati lanciano l'allarme sul DDL Appalti, soprattutto per la clausola sociale

Ddl Appalti al centro del dibattito. Uno strumento normativo fondamentale per il futuro del Paese e del territorio (anche alla luce delle risorse in arrivo con il Pnrr), ma che secondo i sindacati richiede un confronto con i parlamentari piemontesi. Anche perché, solo negli ultimi 6 anni, ha già subito 600 modifiche e ritocchi normativi. "Se alcune norme non saranno modificate, si rischiano conseguenze preoccupanti per il settore degli appalti: tocca molte filiere produttive, dall'edilizia ai trasporti, dall'igiene ambientale al socio sanitario".

Massima allerta sulla clausola sociale

Le segreterie Cgil, Cisl e Uil Piemonte e Torino, preoccupate di alcuni passaggi contenuti nel Ddl Appalti in discussione in questi giorni in VIII Commissione della Camera, hanno voluto ribadire la necessità "di stabilire regole certe, applicabili ed esigibili. Senza andare a indebolire i lavoratori che si ritrovano coinvolti in questo settore. A cominciare dalla clausola sociale, il cui rispetto va posto come obbligo. Non come retribuzione, ma anche come pregresso. E poi bisogna contrastare gli affidamenti sotto soglia senza appalto".

Se alcune norme del Disegno di legge delega Appalti venissero confermate – ribadiscono Cgil Cisl Uil Piemonte e Torino – segnerebbero un pericoloso arretramento in termini di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e un ingiustificato passo indietro di ben sei anni che hanno comportato, tra gli altri aspetti, circa 600 modifiche legislative al Codice degli appalti del 2016"

"Problemi già ora che è obbligatoria, figurarsi se diventa facoltativa"

Tanti i settori coinvolti, a cominciare da quello dei trasporti nel terziario. "Ci deve essere un cambio di passo - dice Enea Schipano, Filcams Cgil - e non si può lasciare come facoltativa la clausola sociale. Già adesso che è obbligatoria ci ritroviamo con problemi enormi: figurarsi se viene messa facoltativa. Scrivere una parola piuttosto che un'altra e aggiungere o togliere una virgola può essere fondamentale".

Ma anche l'assistenza sanitaria o l'edilizia sono esposti a questo tipo di problematiche, come hanno spiegato sia Tiziana Tripodi, segretaria Cisl Funzione Pubblica Torino che Massimiliano Campana, segretario generale Filca Cisl Piemonte. "È positiva l'esclusione del massimo ribasso, escludendo costi sicurezza e manodopera nel conto - dicono i sindacati per voce di Claudio Papa (Edili Uil) -, ma serve un'attenzione altissima nei confronti anche della qualità dei lavori che vengono appaltati. Accogliamo positivamente anche la possibilità introdotta dal ddl per la revisione dei costi, altrimenti molti cantieri rischierebbero di rimanere bloccati".

"Ogni cambio di appalto vissuto con il terrore negli occhi"

"Ogni cambio di appalto lo viviamo vedendo il terrore negli occhi delle persone che lo vivono - dice Luca Sanna, Uiltucs Piemonte - e quindi bisogna rafforzare quella legge delega che vive di luci e ombre, tra norme che possono piacere e altre che invece vanno rafforzate, Bisogna tutelare il Paese reale".

 

Massimiliano Sciullo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU