Settimane di lavoro incessante, anche il weekend, perché Torino potesse ottenere i 113 milioni del Pnrr per biblioteche, mercati, scuole e strade. Ma ora i dipendenti comunali del settore tecnico, dopo mesi di sforzo, dicono basta. E per lanciare un messaggio all’amministrazione hanno organizzato questo pomeriggio un presidio davanti a Palazzo Civico. Con la speranza di ottenere una risposta, dopo sei lettere mandate all’amministrazione e ai direttori cadute nel vuoto.
"Abbiamo apparecchiature vecchie: vogliamo una formazione vera"
“Abbiamo – spiegano i sindacati - apparecchiature vecchie. Ci servono strumenti per lavorare e una formazione vera, sennò il Pnrr noi non riusciamo a farlo. Abbiamo lavorato anche sabato e domenica per portare i 110 milioni”. I soldi per l’aggiornamento professionale ci sono. Quando gli uffici tecnici realizzano un progetto, ad esempio una riqualificazione di un quartiere, il 2% dello stanziamento globale viene destinato in parte al dipendente comunale come premio di produzione. La cifra restante viene messa per la formazione del personale: dal 2018 ci sono 330 mila euro disponibili, che però non vengono spesi “per carenze organizzative della macchina amministrativa”.
Lo Russo: "Impulso alla digitalizzazione"
Ad incontrare i lavoratori il sindaco Stefano Lo Russo, che li ha rassicurati dicendo di “aver dato indirizzo alla direttrice per il potenziamento dei servizi tecnici”. “Vogliamo dare – ha aggiunto - un fortissimo impulso alla digitalizzazione. Dobbiamo riportare l’efficienza dei servizi in tutti i settori, poi implementare la forza organica, così come accompagnare il turnover”. Ed il primo cittadino ha voluto segnare la distanza rispetto alla precedente amministrazione: “In passato la macchina comunale ha scontato meno attenzione della politica, ora c'è sindaco che fa più attenzione” ha concluso.