Una fontana luminosa al Valentino, con giochi d'acqua e musica. Proprio come nelle grandi città internazionali come Las Vegas e Dubai. Il sogno è quello di un centinaio di torinesi, che hanno proposto di dare nuova vita alla fontana del parco, quella progettata anni fa da Guido Chiarelli e inaugurata nel 1955.
Sogno (per adesso) destinato a restare tale
Un sogno, per il momento, destinato a rimanere tale. Questo è quello che si evince dalle parole dell'assessore con delega alle fontane e ai monumenti, Francesco Tresso: "Trovo giusto voler ridare valore dal punto di vista turistico al Valentino, Eurovillage ci ha dato uno strumento per ragionare: bisogna però capire come coordinarsi. Credo sia necessario approfondire la questione".
"Serve inoltre sentire il parere della Sovrintendenza, il percorso non è immediato" ha precisato Tresso. L'assessore ha poi ricordato che i giochi d'acqua, caratteristici a Torino, sono strumenti estremamente delicati. La fontana del Chiarelli, con 31 pompe, necessiterebbe di un controllo assiduo, cicli di gelo e sgelo, riciclo dell'acqua e manutenzione. Un costo non da poco. Ecco perché l'impegno comunale, al netto della volontà, non è certo. Anzi.
Necessarie verifiche più approfondite
Così come, pur apprezzando la proposta presentata dai cittadini, la volontà di Palazzo Civico, prima di esternalizzare un progetto così importante per la Città a un privato, è quella di avviare verifiche più approfondite e avere un quadro d'insieme più completo.
"Se la fontana volesse realizzarla il Comune, Iren o altri enti, siamo pronti. Non abbiamo preclusioni di alcun tipo. Noi possiamo rimetterla in funzione con un progetto a costo zero per il Comune" affermano i presentatori della proposta di petizione. I costi però rimangono un rebus e variabili: tra 700.000 euro e 1,2 milioni di euro. Cifre ballerine e poca chiarezza, che non aiutano la fontana del Valentino a tornare agli antichi fasti.