Le compagnie di telefonia mobile non devono più pagare l’affitto per la torre del municipio e il Comune perde circa 25.000 euro di introiti all’anno. Questo l’effetto di una legge nazionale approvata lo scorso anno e che ha destabilizzato l’Amministrazione comunale torrese, ora alla ricerca di paesi in situazioni analoghe con cui intraprendere le vie legali per non perdere tutte queste risorse. “A ottobre dello scorso anno il Parlamento ha approvato una norma a tutela delle aziende telefoniche che le esonera dal pagare l’affitto per impianti tecnologici situati su beni comunali indisponibili, cioè che non è possibile vendere. Situazione in cui si trova la torre del municipio” spiega il sindaco di Torre Pellice Marco Cogno.
Così le tre antenne, che negli anni passati fruttavano circa 27.000 euro, non renderanno più tale cifra: “D’ora in poi potremo semplicemente riscuotere l’imposta unica comunale, un importo di 2.000 euro circa” aggiunge il sindaco.
Le antenne sono sulla torre da decenni: “Credo da circa vent’anni ed erano state concentrate tutte in quel luogo in risposta ai timori dei comitati locali contro l’inquinamento elettromagnetico – racconta Cogno – in tutto questo tempo, infatti, è stato più facile per noi sottoporre l’area a controlli costanti da parte dell’Arpa”.
I primi anni la locazione dello spazio fruttava al Comune circa 60.000 euro, ma poi gli introiti si erano ridotti per cause di mercato. Ora la perdita dei 25.000 euro, getta l’Amministrazione nello sconforto: “Per un Comune come il nostro si tratta di una cifra importante. Per fare un esempio corrisponde ad un po’ meno del costo di un dipendente o ad una buona parte del costo dei servizi sociali che ammontano sui 120.000 euro” dettaglia Cogno.