Torino è “rimandata” sulle tematiche inerenti la disabilità: ad evidenziarlo è il report “Piemonte e disabilità: le istanze del territorio”, elaborato dalla Consulta Persone in Difficoltà in collaborazione con le associazioni del territorio e con il supporto dei Centri Servizi per il Volontariato della Città Metropolitana. L'inizativa fa parte del progetto “Welfare territoriale: il lavoro delle associazioni”, promosso dalla stessa CPD grazie a sostegno della Regione.
Criticità e proposte
Il report ha analizzato la tematica disabilità scomponendola in settori, sottolineandone le principali criticità e proponendo alcune soluzioni. Il primo focus si è rivolto alle famiglie, per le quali si è rilevata una generale carenza di supporto per aspetti come genitorialità, dopo di noi, caregiver e domiciliarità, a cui si dovrebbe far fronte con politiche di orientamento e sostegno. Sull'abitare sociale, invece, a fronte di una mancanza di visione, a una frammentazione degli interventi e a una spinta rivolta troppo spesso alla residenzialità viene proposto l'aumento delle soluzioni abitative, il contrasto alla segregazione e il sostegno alla sostenibilità economica.
Il terzo aspetto preso in considerazione riguarda le possibilità di vivere il territorio, con problematiche che vanno dalla carenza di spazi di aggregazione e di trasporti pubblici adeguati alla scarsa accessibilità dei luoghi di cultura e delle strutture sportive, passando per la scarsa informazione; il tutto superabile, secondo i relatori, attraverso il miglioramento dell'offerta museale, politiche adeguate di mobilità rivolta ancora verso la residenzialità, l'aumento della qualità e dell'accessibilità delle informazioni e altri interventi.
Gli altri punti analizzati hanno riguardato il lavoro (lavorare per crescere), il diritto allo studio e la cura (curare e curarsi): “Il nostro obiettivo - hanno spiegato Daniela Bucci e Carlo Giacobini, coordinatori scientifici del report – è stato quello di evidenziare criticità e di costruire proposte e suggerimenti per delineare un percorso di miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità. La disabilità, da quanto emerso, è un tema trasversale che necessita di risposte trasversali”. “La nostra - ha aggiunto il consigliere di CPD Luca Nicolino – non vuole essere una critica fine a se stessa ma una proposta per creare un tessuto sociale migliore e una comunità più consapevole”.
Il confronto con gli assessori Tresso, Rosatelli e Salerno
Ieri mattina, infine, è andato in scena un confronto con alcuni assessori della Città di Torino: “Il target principale - ha dichiarato Francesco Tresso – deve essere quello dell'autonomia con un'azione calata sui diversi territori e sulle loro caratteristiche specifiche. Altri punti fondamentali riguardano l'universal design, il piano di abbattimento delle barriere architettoniche e il disability manager”.
“Dovremo dotarci - ha commentato invece Jacopo Rosatelli – di una cabina di regia e di una forma di segretariato sociale con il coinvolgimento delle istituzioni e di tutta la società civile, mentre per contrastare le discriminazioni servirà una rivoluzione culturale; i primi effetti del Pnrr, invece, si vedranno solo tra un paio d'anni”.
“Il mio primo impegno - ha infine concluso Carlotta Salerno – è stato quello di fornire un servizio di trasporto efficiente e rispettoso delle esigenze della persona, garantendo in primo luogo il diritto allo studio su cui poi creare tutto il resto”.