Con un’uscita che lascia tutti esterrefatti, il Presidente della Fondazione Filadelfia, Luca Asvisio, esterna le sue preoccupazioni riguardo all’ipotesi che la società granata starebbe valutando la possibilità di non allenarsi al Filadelfia.
Intanto andrebbe spiegato meglio cosa significa: mantenere lì le sedute atletiche e il lavoro in palestra e saltare gli allenamenti tecnici, svolgendoli in altro luogo, oppure cessare definitivamente di utilizzare il Filadelfia, rescindendo il contratto di locazione?
Tra i due estremi, in mezzo c’è tanto e un chiarimento si impone, prima di poter fare delle congetture o delle proposte.
Perché sia ben chiaro che nessuno vuole impedire al TFC di avere un impianto di schermatura del campo principale, semplicemente quello che chiediamo è di operare nei modi e nei tempi consoni, in modo da tutelare gli interessi di tutte le parti interessate.
Ricordo che la Fondazione Filadelfia, essendo fortemente partecipata da Città di Torino e Regione Piemonte, è soggetta all’evidenza pubblica e quindi nessuno di noi vuole rischiare di dover rispondere di danno erariale per aver speso con poca oculatezza denari in gran parte pubblici.
Inoltre va evidenziato come l’improvvida decisione del TFC dello scorso anno, ovvero rimuovere le originarie vele prima che fossero oggetto di Accertamento Tecnico Preliminare da parte di un perito nominato dal tribunale, ha fortemente indebolito, se non addirittura pregiudicato alla Fondazione, la possibilità di far valere le nostre ragioni in giudizio.
Quello che ha senso chiedere oggi al TFC è di evitare altre azioni avventate prese unilateralmente e senza l’autorizzazione della Fondazione Filadelfia, che potrebbero peggiorare ulteriormente la situazione. Il TFC, prima dell’arrivo di Juric, si è allenato quattro anni senza schermatura, dimostrando nei fatti che non c’era alcun impedimento reale allo svolgimento delle sessioni di allenamento e che un’eventuale sospensione dell’utilizzo del Filadelfia è legata a una precisa volontà, non a una impossibilità.
Credo invece che questa uscita sia un modo per capire le reali intenzioni della società di via Arcivescovado.
Nei fatti, il TFC non ha una alternativa credibile al Filadelfia. La Sisport mi dicono sia utilizzata dalla Juventus femminile e in città non ci sono altri campi disponibili con gli standard richiesti dal TFC.
Fuori città non saprei, ma dubito che il canone di locazione sarebbe così risibile come i quattro soldi che pagano (quando si ricordano) per il Filadelfia.
Sarebbe quindi questa di abbandonare il Filadelfia, una decisione che dimostrerebbe inequivocabilmente il grado di interesse e di rispetto che Cairo ha per il Toro e la sua gente, costantemente tenuta fuori dai cancelli del Tempio, malgrado lo Statuto, abbondantemente disatteso e non solo per questo, preveda esattamente il contrario.
Dunque, a meno che non vogliano mettere quattro maglioni in terra in Piazza d’Armi e lavarsi al più vicino Tôrèt oppure inaugurare l’avveniristico (nel senso che è molto in là da venire) Centro Sportivo del Robaldo, la vedo dura trovare una soluzione.
Tanti auguri, ne abbiamo tutti un gran bisogno.