Attualità - 15 luglio 2022, 07:25

Pian del Lot, corsa contro il tempo perché le postazioni antiaeree diventino di interesse culturale

Attualmente le postazioni si trovano in un terreno venduto a un privato 4 anni fa. Sganga: “La Giunta si attivi per preservare la memoria dell’eccidio e la passata storia di Torino”

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Pian del Lot, corsa contro il tempo perché le postazioni antiaeree diventino di interesse culturale

Come valorizzare un bene storico, memoria della Seconda Guerra Mondiale e della storia di Torino, finito in mano a un privato? E' questa la domanda ricorrente attorno a Pian del Lot, luogo posto a 511 metri sulla collina torinese che ancora oggi ospita i resti di sette batteria antiaeree tedesche.

Un luogo simbolico, di grande interesse storico e culturale, venduto nel 2018 a un privato nonostante sia cittadini che politici abbiano più volte chiesto alla Città di Torino di fare qualcosa per riconoscerne l'importanza. Qui il 2 aprile del 1944, i nazisti uccisero 27 giovani, presi dalle carceri Nuove e fucilati nei pressi delle batterie.

 

Gli atti della politica

Tanti, come detto, gli atti presentati dalla classe politica per dare una nuova vita a questo luogo sì di morte, ma anche di storia. Gli ultimi due in ordine cronologico portano la firma dei consiglieri di Circoscrizione 8 Raffaella Pasquali e Vittorio Francone e della consigliera comunale Valentina Sganga (M5S). L'obiettivo? Far sì che le postazioni antiaeree vengano dichiarate di interesse culturale "per preservare la memoria dell’eccidio e la passata storia di Torino".Una linea di pensiero condivisa anche dal centrosinistra, sia in Circoscrizione che in Comune. Il coordinatore della V Commissione Cultura e Turismo della Otto, Enrico Foietta, ha infatti ricordato come siano in corso interlocutori con la proprietà privata. "Stiamo facendo un tentativo per avere in comodato d'uso almeno una delle postazioni, ma non è semplice".

 

Il silenzio delle istituzioni

Nonostante gli atti, la sensazione è che poco si sia fatto fino ad ora per valorizzare un luogo di storia e memoria. A ricordarlo a tutti è Emilio Soave, presidente della Consulta per l'Ambiente e per il Verde di Torino: "Sono passate sei amministrazioni e nessuna ha mai acquistato il terreno".

L'assenza dell'assessora alla Cultura Rosanna Purchia, lascia intendere quantomeno quanto sia in effetti difficile e complesso, essendo il terreno proprietà di un privato, ottenere le autorizzazioni per avviare una progettualità su Pian del Lot.

Andrea Parisotto

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