Un video idealmente "eterno" da 25 minuti, quello di cui protagonista è Jannis Kounellis, proiettato nella videoteca della Gam fino al 13 novembre.
Nel video, posto a una maggiore altezza rispetto al normale come se fossimo davvero davanti a una divinità, l’artista indossa un maschera del Dio Apollo e ha in mano una candela, non succede assolutamente nulla. Per tutti e 25 minuti lo spettatore si cala nel tempo del Dio e fugge da quello reale.
La mostra che si compone di una parte fotografica e di una video, racconta le tre manifestazioni dell’immagine di Apollo che Kounellis mise in atto tra il 1972 e il 1973, nascondendo il volto dietro appunto una maschera di gesso presa dalla statuaria classica greca, con le fattezze del Dio.
“L’artista - spiega la curatrice Elena Volpato - fa non solo un riferimento al classico ma, anche al fatto che questo debba essere rivitalizzato dalla presenza stessa dell’artista”.
Ogni opera si compone della sua vitale presenza che fa da contraddizione agli elementi “morti” e “funesti” come la maschera a pezzi o il corvo.
La terza opera delle serie su Apollo, si chiama “No title” ed è del 1973. È l'unica opera video realizzata dall’artista. Nella videoteca della Gam, è proiettata all'interno di un percorso buio, fatto di tende bere, che sono la riproduzione della grotta dell'oracolo di Deli, di cui Apollo era il Dio. Il visitatore potrà entrare uno alla volta a interrogare idealmente l'ostacolo.
Quello dedicato a Kounellis è il sesto e l’ultimo appuntamento del ciclo di esposizioni dedicata alla storia del video d'artista italiano tra gli anni Sessanta e Settanta, realizzati in collaborazione con l'Archivio Storico della Biennale di Venezia.