Saranno rimosse le due targhe ritrovate ieri durante i lavori di restauro di una palazzina in via Don Minzoni e corso Matteotti.
La ditta durante gli interventi si è imbattuta nelle due targhe, viarie e non commemorative, una delle quali che riportava il nome di Pierino Delpiano, “martire fascista”, morto nel 1919, a soli 19 anni. Il giovane venne ucciso il 3 dicembre durante una manifestazione socialista. Aveva combattuto durante la Grande Guerra e quando vide la manifestazione davanti alla sua scuola disse “non è delitto gridare Viva la Patria” e fu così colpito da diversi colpi di pistola. Una storia controversa, in quanto venne preso a esempio dalla mitologia fascista come martire torinese.
La targa che porta il suo nome non ha più valenza toponomastica ed è stata sostituita dal vero nome della via, quella dedicata a don Minzoni, prete ucciso a bastonate dai fascisti nel 1923.
Sarà perciò tolta insieme a quella di corso Porto, antico nome dell’attuale corso Matteotti. “Le due targhe ritrovate saranno rimosse dalla ditta stessa che sta eseguendo i lavori - spiega Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio comunale e della commissione toponomastica -. Due denominazioni anche per questioni pratiche non potrebbero rimanere. Nel frattempo saranno coperte”.
Le targhe sono state rimosse in serata.