Sanità - 29 agosto 2022, 07:00

Prevenzione delle malattie cardiache, il Politecnico di Torino partecipa ad una ricerca che apre nuovi scenari

Un team di bioingegneri dell’Ateneo ha collaborato con il Centro Cardiologico Monzino ad uno studio sulle modalità di sviluppo delle fibrosi cardiache

malattie cardiache - foto di archivio

Prevenzione malattie cardiache, il Politecnico partecipa a una ricerca che apre nuovi scenari

Esiste la possibilità di ridurre la fibrosi cardiaca e, di conseguenza, i casi di insufficienza cardiaca. È quanto stabilisce uno studio multidisciplinare condotto dall’Unità di Ingegneria Tissutale del Centro Cardiologico Monzino di Milano (coordinata dal dottor Maurizio Pesce), a cui ha partecipato un team di bioingegneri del Politecnico di Torino, costituito da Massimo Salvi e Filippo Molinari del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni-DET e da Dario Carbonaro, Diana Massai e Umberto Morbiducci del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS. 

Obiettivo prevenire le malattie cardiache

Lo scompenso cardiaco è la principale causa di ricovero ospedaliero ed è caratterizzato da un’elevata mortalità. Questa patologia origina da un eccesso di fibrosi del muscolo cardiaco, che ne altera il suo normale funzionamento. L'obiettivo dello studio – pubblicato dalla prestigiosa rivista internazionale “Circulation Research” come articolo di copertina - è stato quello di valutare il ruolo degli stimoli meccanici nel rimodellamento cellulare in soggetti affetti da fibrosi cardiaca.

La risposta delle cellule a particolari stimoli

La ricerca ipotizza infatti che la comparsa di fibrosi possa essere causata dalla risposta delle cellule a particolari stimoli meccanici. I ricercatori hanno utilizzato tecniche di imaging e metodi molecolari per la valutazione della deformazione cellulare. In particolare, il team del Politecnico ha svolto le analisi quantitative su modelli murini e su cellule cardiache umane.

Il lavoro ha portato alla scoperta di un meccanismo in grado di ridurre la fibrosi attraverso l'inibizione degli stimoli meccanici sulle cellule cardiache, prevenendo così la progressione dello scompenso cardiaco.

Allo studio metodi innovativi di cura

Comprendere i meccanismi cellulari alla base dello scompenso cardiaco risulta fondamentale per lo sviluppo di farmaci innovativi in grado di contrastare l’avanzamento della fibrosi e di ripristinare la funzionalità cardiaca” spiegano i membri del team di ricerca del Politecnico.

comunicato stampa

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