Economia e lavoro - 07 settembre 2022, 17:15

Mirafiori, De Palma "convoca" Tavares: "Se non ci incontra, andiamo noi a Parigi". E su Salvini: "Non si specula sui lavoratori"

Il segretario generale nazionale della Fiom ospite a Torino: "L'incontro del 20 settembre con Regione e Comune non prevede un vertice anche con i sindacati. Vogliamo un confronto"

Carlos Tavares

I sindacati chiedono di incontrare Carlos Tavares, ad di Stellantis

"Se Tavares non ci incontra, andremo noi a Parigi". Con queste parole Michele De Palma, segretario generale nazionale di Fiom, scandisce il suo personale conto alla rovescia in vista del vertice che il 20 settembre vedrà attorno allo stesso tavolo il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo e il governatore del Piemonte, Alberto Cirio. Un conto alla rovescia in cui i sindacati non sono previsti: "E' importante che il sindaco e il governatore abbiano chiamato al dialogo l'ad di Stellantis, ma il fatto che non siano previsti i rappresentanti dei lavoratori è un problema. Prima di arrivare allo scontro vogliamo il confronto".

E il riferimento è a sfondo proverbiale: "Se Maometto non va alla montagna, sarà la montagna ad andare da Maometto - prosegue De Palma -. Organizzeremo delle assemblee con i lavoratori per ragionare sul fatto che il dialogo, se non c'è, andiamo a prendercelo. Non vogliamo accompagnare allo spegnimento il sistema automotive di questo paese".

Ma in vista delle elezioni, l'alto esponente Fiom ha anche rivolto un appello al futuro esecutivo: "Chi sarà chiamato a governare dovrà pensare all'industria. Sarà un contesto difficilissimo, in questo. Ma negli altri Paesi europei il tema del lavoro è al centro della triangolazione tra imprese, sindacato e istituzioni, mentre in Italia è diventato un elemento secondario. Gran parte del sistema è stato svenduto ad altri". 

E sul leader della Lega che sarà ai cancelli di Mirafiori il 20 settembre, ha commentato: "E' curioso che arrivino tutti davanti alla fabbrica quando c'è la campagna elettorale, ma il problema sono i quattro anni precedenti al voto. Salvini ha avuto il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti e con lui non siamo mai riusciti ad avere quel tavolo che abbiamo richiesto a lungo per discutere di piano industriale e piano occupazionale. Non si speculi sui lavoratori".

Massimiliano Sciullo

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