Potresti essere una di quelle persone che, ad un certo punto della vita, pur avendo sempre goduto di una perfetta salute e comincia ad accusare dei sintomi strani. Questi sintomi potrebbero essere inerenti all’apparato cardiocircolatorio e manifestarsi spesso anche come semplice stanchezza cronica di cui non riusciamo a capire l’origine.
Non bisogna aspettare a fare un ECG, ovvero un elettrocardiogramma che viene eseguito nello studio di un cardiologo specializzato. Perché si tratta di uno di quegli esami salvavita in tanti casi, che rimpiangeremo di aver sottovalutato. Di solito un cardiologo prescrive sempre un elettrocardiogramma in quanto si tratta praticamente dell’esame base che serve a valutare la salute generale dell’apparato cardiocircolatorio e funziona un po’ come gli esami del sangue prescritti dal medico curante che da un panorama generale della propria salute.
La buona notizia è, come sapranno già tutti che avranno fatto un elettrocardiogramma almeno una volta nella vita, che si tratta di un esame che non provoca alcun tipo di dolore ed è anche piuttosto rapido di esecuzione. Tra le tante forme di controllo medico che possiamo essere costretti a fare, l’elettrocardiogramma è quello che crea meno problemi al paziente probabilmente. Prima di tutto viene eseguito all’interno di uno studio di un cardiologo, che deve essere sempre il punto di riferimento per tutti coloro che hanno delle patologie cardiovascolari o che sospettano di averle, perché in tanti casi il medico curante è un medico che deve semplicemente indirizzare ad uno specialista adeguato rispetto al reale stato di salute che manifestiamo.
Come viene svolto un elettrocardiogramma
Se invece sei ancora tra le persone che non hanno mai eseguito un elettrocardiogramma perché magari non c’è mai stato l’occasione o perché non hai mai avuto bisogno, in questa seconda parte dell’articolo serve proprio a spiegare come viene eseguito questo esame che si fa grazie ad uno strumento specifico che è in dotazione di uno studio di cardiologia, uno strumento chiamato elettrocardiografo. L’elettrocardiografo ha degli elettrodi che devono essere messi sul corpo della persona da esaminare e che riescono a dare una misura precisa delle contrazioni del cuore e della loro variazione nel tempo.
L’elettrocardiogramma Ehi viene eseguito andando ad utilizzare dei sensori che riescono a rilevare il battito cardiaco andando a rilevarlo dalle braccia, dal torace e anche dalle gambe e queste variazioni di battito cardiaco vengono delineate grazie ad un tracciato che poi viene anche stampato e quindi controllato dal medico, compreso il medico curante.
E si tratta di avere con precisione l’idea della presenza o dell’assenza di alcune patologie importanti come potrebbe essere l’aritmia cardiaca, l’angina, l’infarto, lo scompenso di una valvola cardiaca, l’ischemia o altri disturbi al cuore. Naturalmente si spera sempre di stare bene, ma non si può evitare per sempre di fare un reale monitoraggio della propria salute e soprattutto della salute del proprio cuore, in particolar modo quando ad un certo punto si supera un’età nella quale è più facile che insorgano delle patologie cardiache anche a persone che non hanno dei problemi di ereditarietà.