Un tripudio di nazionalità, culture, generazioni, generi e molto altro: è questa una delle caratteristiche che fanno di Aurora uno dei quartieri indubbiamente più affascinanti, al di là delle cronache e delle narrazioni, di Torino.
Tutta questa bellezza è stata “catturata” da Andrea Deaglio attraverso un pomeriggio di shooting fotografico andato in scena all'ingresso del ponte “Moussa Balde”, la passerella pedonale sulla Dora (storicamente conosciuta come “ponte del carbone”, ndr) sempre più al centro delle attenzioni di associazioni e cittadini.
I mille volti di Aurora
L'idea di immortalare, archiviare e poi mostrare le mille diversità che ogni giorno popolano la zona è stata del progetto Aurora in Movimento, promosso nell'ambito del bando Tonite dalla collaborazione tra UISP Torino, Associazione Arteria, Balon Mundial e Casa Umanista: “La nostra intenzione – ha spiegato il presidente di Arteria Ivano Casalegno – è quella di raccontare i volti delle persone che attraversano il ponte, cogliendole nella naturalezza del loro passaggio e della loro quotidianità”.
Il ponte: un luogo simbolo
La scelta del ponte “Moussa Balde” come set per gli scatti di Deaglio non è stata casuale: “Per noi – ha aggiunto – si tratta di un luogo simbolo perché, durante le attività fatte in questi mesi di progetto, qui abbiamo incontrato tante persone diverse: giovani, anziani, famiglie, rider...si tratta di un punto di passaggio importante perché collega Aurora al centro, con tante fermate del trasporto pubblico nelle vicinanze e con la possibilità di intercettare pedoni, bici e monopattini”.
Un coinvolgimento traversale
L'iniziativa ha rappresentato anche una “cartina di tornasole” di Aurora in Movimento: “In tanti - ha concluso Casalegno – ci hanno conosciuto e riconosciuto come 'quelli dell'animazione serale e della decorazione del ponte', dicendo di apprezzare il progetto. Vorremmo, a proposito, creare sempre più occasioni di reale interazione tra le comunità del quartiere: siamo riusciti anche nel difficile intendo di coinvolgere i residenti italiani, adulti e anziani, allacciando un rapporto con una parte di cittadinanza che non vogliamo dimenticare”.