Sindacati in trincea contro i morti e gli infortuni sul lavoro. A quasi un anno dalla tragedia di via Genova, Cgil, Cisl e Uil organizzano un presidio dove cadde la gru e persero la vita tre operai.
Ma l'allarme è risuonano molte altre volte, l'ultima qualche giorno fa, a Rivoli, ancora in un cantiere edile. Per ribadire il no a qualunque episodio di questo genere è stato organizzato per giovedì 20 ottobre un presidio dalle 10 alle 12 con quattro ore di sciopero, alla presenza dei segretari provinciali e delle categorie di lavoratori più esposti.
Le cifre parlano di 37.090 denunce di infortunio in Piemonte da gennaio ad agosto, salite a settembre oltre 40mila, mentre gli episodi mortali sono stati 60.
Quarta peggiore regione in Italia
"Siamo la quarta peggiore regione in Italia per morti e infortuni, a causa della formazione, ma anche di macchinari che non vengono controllati pur di accelerare la produzione". Giorgio Airaudo, segretario regionale di Cgil lancia l'allarme, ancora una volta: "Nessuna morte sul lavoro è inevitabile, ognuna è inaccettabile, ancora di più se si tratta di studenti che stanno facendo formazione. Di lavoro non dovrebbe morire nessuno".
"Chiediamo alla Regione quali strumenti si stanno mettendo in campo e quanti controlli si fanno".
Che cosa succede dopo i controlli?
"I numeri dicono molto - aggiunge Alessio Ferraris, segretario Cisl Piemonte - e il loro rapporto alle ore lavorate dice ancora di più. È evidente che qualcosa non ha funzionato nei sistemi di tutela e controlli: manca personale, ma anche a fronte di questa carenza sia rileva che oltre il 70% delle ispezioni rileva elementi negativi. Ma dopo, cosa succede? Questo non lo sanno nemmeno gli rls che hanno richiesto il controllo".
"Se le persone non ricevono la giusta formazione, perché precari o addirittura in nero, è molto più facile incorrere in un incidente - sottolinea Gianni Cortese, segretario Uil per Torino e Piemonte - Penso anche a forme di apprendistato o alternanza scuola lavoro che di fatto si sostituiscono a carenze di personale. E i controlli sono talmente rari che le aziende preferiscono rischiare".
"Per questo chiediamo una patente a punti per le imprese, con interventi severi non si rispetta la vita. Non si tratta di incidenti sul lavoro, ma di omicidi", conclude il segretario della Uil.
Il programma nel resto del Piemonte
Le iniziative, però, non riguardano solo Torino. Nella Città di Cuneo, il 19 ottobre alle ore 11.00, presso la Camera del Lavoro, in via Coppino 2 bis, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione degli “Stati Generali sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro”.
Nella Città di Alessandria, il 19 ottobre CGIL CISL UIL si riuniranno in assemblea presso il Teatro Ambra per preparare le iniziative in vista della manifestazione nazionale in programma il 22 ottobre a Roma.
Nella Città di Asti, il 25 ottobre si svolgerà un'iniziativa concordata con la Prefettura in cui sarà presentata la Piattaforma sicurezza sui luoghi di lavoro preparata dalla “task force sicurezza”, lanciata dal Prefetto e che comprende parti sociali, Questura di Asti, Carabinieri, Ispettorato del Lavoro, Spresal, Inail.
Nei territori di Novara e VCO, CGIL CISL UIL territoriali incontrano oggi i vertici dello Spresal. È in programma un’iniziativa pubblica a novembre con le organizzazioni sindacali, le istituzioni locali e il mondo della scuola, intitolata “No al lavoro che uccide”.
Nella Città di Vercelli, CGIL CISL UIL hanno organizzato un presidio per il prossimo 25 novembre.