Il Comune di Torino apre alla possibilità di fare pagare ai negozianti la tassa rifiuti in base al consumo, invece che sulla superficie di vendita. Schiacciati prima dalla pandemia e poi dal caro-bollette, le attività commerciali cittadine sono sicuramente tra le più colpite dallo tsunami sanitario e dagli effetti della guerra ucraina che hanno travolto le nostre vite in questi anni.
Chiuse 7838 attività in 3 anni
Dal 1 gennaio 2019 al 14 febbraio 2022, come ha chiarito questa mattina in commissione l'assessore al Commercio Paolo Chiavarino, nel capoluogo piemontese hanno chiuso 7.838 attività. "Le aperture - ha poi aggiunto - sono state superiori alle chiusure, ma in molti casi sono state brevi". Tradotto il tessuto commerciale esce impoverito da Covid e rincari.
"Pagamento in base al consumo"
Oggi il presidente di Confesercenti Giancarlo Banchieri, durante un confronto con il Comune, è tornato a chiedere un aiuto per il settore sulla Tari. "Insieme alle colleghe all'Ambiente Chiara Foglietta - ha replicato l'assessore Chiavarino - e ai Tributi Gabriella Nardelli si può immaginare di organizzare un tavolo, per andare nella direzione di far pagare in base al consumo invece che della superficie".
"Torino tra le più indebitate d'Italia"
"Si tratta di capire come può essere stimato e calcolato, usando strumenti e meccanismi che diano garanzie, non essere iniqui da una parte e non eccedere dall'altra. Le condizioni ci sono, ma senza dimenticare che Torino fino a poco tempo fa Torino era una delle città più indebitate d'Italia, una situazione che di sicuro ci condiziona molto", ha concluso Chiavarino.





