Una discesa di 35 posizioni non è un calo, ma un crollo. E Torino è proprio di fronte a questo che si trova a dover fare i conti. Lo testimonia la classifica sulla qualità della vita stilata da Italia Oggi in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma e che mette in fila tutte le province italiane.
Pagella severa sotto la Mole
Se in cima si conferma Trento, la città della Mole si scopre invece molto più in basso di quanto non fosse 12 mesi fa. Dalla 19esima posizione alla numero 54, alle spalle di Roma e davanti a Grosseto.Nove i parametri presi in considerazione dagli studiosi: affari e lavoro; ambiente; istruzione e formazione; reddito e ricchezza; sicurezza sociale; tempo libero. E se si confermano in cima, anche in coda arrivano certezze: ultima, di nuovo, è Crotone. Sul podio, con Trento, anche Bolzano e poi Bologna, mentre Firenze finisce quarta (in salita), Milano si conferma quinta e Siena si arrampica al sesto. Settima è Parma.
Consolazione green
Una piccola consolazione, per Torino, arriva invece dalla classifica di Legambiente e Sole24ore per quanto riguarda la sostenibilità ambientale. Sono 105 i Comuni considerati, per un'analisi che si basa su 18 indicatori in 6 aree tematiche. Torino è 65esima, ma insieme a Venezia è una delle poche grandi città a migliorare rispetto all'anno precedente.Inoltre, il Comune di Torino è tra i comuni capoluogo con la migliore performance rispetto all’applicazione del Green Public Procurement (GPP) e dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) per l'acquisto di beni e servizi, ed è stato premiato oggi a Roma al termine della presentazione dell’edizione di quest’anno del report ‘Ecosistema urbano’.
Critiche da politica ed economia
E non mancano le polemiche politiche, per il crollo torinese sulla qualità della vita: "Non ci sono scuse per l’Amministrazione: questo risultato è un completo disastro e certifica il fallimento di decenni di politiche targate Pd e della giunta Lo Russo. La classifica stilata dalla Sapienza altro non è che la conferma delle continue denunce di Fratelli d’Italia e dei cittadini: delinquenza e occupazioni incontrollate, spaccio dilagante e degrado nelle zone periferiche – insieme all’inerzia dell’Amministrazione – sono l’inquietante biglietto da visita che il Sindaco, dopo un anno di mandato, consegna ai cittadini", commenta la senatrice di Fdi, Paola Ambrogio. Ma punzecchiature arrivano anche dal mondo economico. Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino, "un arretramento così marcato deve preoccupare e far riflettere. Non vorremmo che l’ubriacatura di “eventi” che la città sta fortunatamente vivendo faccia dimenticare ciò che non funziona, dalle tante micro e piccole imprese per esempio del manifatturiero che si arrendono a fronte dei costi dell’energia, alle periferie e al lavoro che non c’è. Probabilmente la retrocessione di Torino al 54° posto è il risultato della Giunta passata, un impegno tutto all’insegna della ‘decrescita felice’. Chi come noi, artigiani e piccoli imprenditori, pagano il prezzo infelice di questa decrescita, ci attendiamo dal Sindaco Lo Russo una maggiore incisività, finora mancata".