Un tempo - alla fine dell'800 - era la postazione delle guardie che vigilavano sul Valentino in occasione dell'Expo del 1898. Poi è stato la sede della Polizia a cavallo, quindi un deposito per gli attrezzi, la biblioteca del Parco e infine la sede di un laboratorio di lettura. Ma Villino Caprifoglio, per chi passa da corso Massimo d'Azeglio, è stato sopratutto un punto interrogativo: cos'è quella casetta in stile decisamente vintage e all'apparenza lasciata al suo destino?
Nasce un campo base di chi fa del bene
Da oggi, o meglio appena saranno finiti i lavori di ristrutturazione, questo piccolo gioiello storico e architettonico sarà il "campo base" di "1 caffè ", la onlus fondata da Luca Argentero e Beniamino Savio per raccogliere fondi a favore delle attività no profit. La onlus ha vinto il bando della Circoscrizione 8: "Cercavamo un soggetto che portasse avanti la missione di un luogo di bellezza e di serenità - dice il presidente della Circoscrizione, Massimiliano Miano - e siamo sicuri di averlo affidato in buone mani".
Restauro conservativo e pochi ritocchi
All'interno dell'edificio dalle dimensioni ridotte, ma che colpisce con i suoi infissi in legno e le decorazioni esterne, prenderà casa dunque un centro di erogazione servizi per le associazioni. I lavori saranno realizzati da Secap, ma la struttura rimarrà sostanzialmente intatta. Sarà un restauro conservativo, per la facciata. E all'interno il restauro punta a preservare quel che c'è già. "Sono emerse testimonianze storiche importanti - conferma Silvia Meacci, direttore generale di 1 caffè - e quindi abbiamo lavorato in stretta collaborazione con la Soprintendenza".
I lavori dovrebbero concludersi entro la prossima primavera, intorno al mese di maggio. I costi, stimati sui 100mila euro, si sono però triplicati El corso dei mesi. Per questo la speranza è che il progetto possa accedere al beneficio dell'art bonus.
"Vedere questo villino abbandonato era un dispiacere - commenta Giuseppe Provvisiero, al timone di Secap - e pensare di dare una mano a un recupero che è anche storico e artistico è una motivazione in più". Anche il Politecnico partecipa a questo progetto, coinvolgendo i docenti, ma soprattutto gli studenti.