Cultura e spettacoli - 14 dicembre 2022, 18:40

Alla scoperta del genio di Rembrandt: apre la mostra alla Galleria Sabauda

Oltre venti opere a confronto fino al 16 aprile. Annamaria Bava: "A 23 anni scatena una vera ossessione collezionistica per i suoi autoritratti"

mostra rembrandt

Rembrandt incontra Rembrandt” è il titolo evocativo della mostra inaugurata ai Musei Reali che celebra il genio del maestro olandese del Seicento.

Ventidue opere tra dipinti, disegni e acqueforti allestita nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda fino al 16 aprile 2023.

Star indiscusse della mostra sono due opere realizzate entrambe tra il 1628 e il 1629, quando Rembrandt aveva appena 23 anni: “La cena in Emmaus” del Musée Jacquemart-André di Parigi, a confronto con il “Ritratto di vecchio dormiente” della Galleria Sabauda, uno dei soli tre dipinti dell’artista presenti nelle collezioni nazionali.

Giovanissimo sperimenta una delle sue massime realizzazioni - spiega la curatrice Annamaria Bava -. In poco tempo Rembrandt è un artista che scatena una vera e propria ossessione collezionistica degli autoritratti per la sua capacità di cogliere i sentimenti delle persone”.

In “Ritratto di vecchio dormiente” è già evidente il gioco attento sul chiaro-scuro e l’uso preciso delle tonalità dei bruni, caratteristica per cui il lavoro di Rembrandt, insieme all’attenzione per la rappresentazione dell’animo umano, resterà per sempre nella storia dell’arte.

Pennellate corpose e materiche definiscono sia il protagonista sia i dettagli, come il camino alle sue spalle e le scarpe malmesse, che ci aiutano a identificarlo come una metafora della pigrizia e dell’accidia.

La stessa cura dei dettagli e lo stesso uso sapiente delle luci, esaltano anche “La cena in Emmaus”. Cristo è in controluce, quasi un’entità, mentre a essere illuminato è il volto dell’apostolo, pieno di stupore e di sbigottimento.

Nella sua carriera l’artista belga realizzò oltre 80 autoritratti, in mostra ci sono tre esemplari di riproduzione della bottega basati su alcune sue opere importanti.

Il suo tratto era riprodotto alla perfezione dagli allievi che infatti realizzarono dipinti in cui è difficile riuscire a distinguere la mano del maestro”.

La Galleria Sabauda ospita dopo gli Uffizi la collezione più ricca d’Italia per opere di artisti olandesi e fiamminghi, artisti da sempre molto ricercata dai Savoia. Per questo insieme alle opere di Rembrandt la Galleria ha scelto di affiancare alcuni artisti su cui ebbe una forte influenza: Konick, Fabritius e De Grebber.

A fare da contraltare sono diversi disegni quasi tutti autografi di Rembrandt. Tra questi quattro sono quelli di maggiore valore, in cui si vede il tratto capace dell’artista che era in grado con pochi segni di definire il carattere del personaggio ritratto, come per il “Busto di imperatore”.

Spesso paragonato al genio di Cavaraggio, si distingue nettamente tuttavia dal Merisi. “Di sicuro ha conosciuto Caravaggio tramite gli allievi e le riproduzioni, ma il suo gioco chiaro-scuro va in un indirizzo diverso”, conclude la curatrice.

Per info: https://museireali.beniculturali.it/

Chiara Gallo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU