"Non corrisponde al vero l'affermazione secondo cui nella nostra regione vi sarebbero soltanto 18 medici abilitati alla verifica dell’idoneità delle domande, dato che dalle ultime rilevazioni del 2021 i medici risultano essere più di 65. Le osservazioni dell’Inps riguardano solo marginalmente la Regione Piemonte, dove i ritardi di alcune Asl sono dovuti allo smaltimento delle pratiche legate alla riduzione delle attività nel periodo Covid". Così l'assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in risposta ad un'interrogazione sulla carenza di personale medico specialistico idoneo al riconoscimento dell’invalidità civile.
"Come ogni anno - precisa l'assessore - è in corso una ricognizione dei tempi di attesa e del personale dedicato a queste pratiche. Se verranno riscontrate delle situazioni di criticità, l’Assessorato provvederà ad intervenire".
"Gli specifici fondi finalizzati a studio, diagnosi e cura della fibromialgia sono stati iscritti nel bilancio di previsione finanziario 2022-2024. Con un'apposita delibera, il 16 dicembre scorso, si è disposta l'individuazione delle Aziende capofila, ciascuna nell’ambito delle cinque aree sovrazonali, per il coordinamento dello sviluppo di Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali e di interventi formativi specifici e attività di studio per la fibromialgia, che dovranno necessariamente coinvolgere le altre Aziende sanitarie. Tali azioni saranno sottoposte a monitoraggio annuale". Così l'assessore Icardi, in risposta ad un'interrogazione sugli adempimenti relativi allo studio, alla diagnosi e alla cura della fibromialgia.
"Ad oggi – continua Icardi -, in Piemonte vi è una diffusa presa in carico del paziente con sospetto di fibromialgia, in classe di priorità D per prima visita reumatologica. I pazienti affetti da tale condizione patologica vengono seguiti da vari specialisti, tra cui reumatologi, antalgici e psicologi, presso ambulatori facenti parte di varie reti clinico-assistenziali regionali dedicate anche ad altre patologie".
Attualmente, i casi sospetti di fibromialgia vengono già presi in carico presso:
- la Città della Salute e della Scienza di Torino. Presso l’azienda è attivo un percorso di collaborazione tra Reumatologia e Psicologia Clinica per la gestione condivisa, qualora necessario, di pazienti selezionati secondo i criteri ACR 2010
- il Santa Croce e Carle di Cuneo, presso il quale è attivo un ambulatorio di II livello dedicato ed un percorso orientato alla terapia occupazionale e al supporto psicologico
- il S.S. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria. All'interno della struttura si sta progettando un'attività ambulatoriale multidisciplinare che prevederà il coinvolgimento di Reumatologia, Terapia del Dolore e Psicologia Clinica
- l'ospedale S. Giovanni Bosco di Torino. Presso la struttura semplice di Reumatologia afferente alla SCU di Nefrologia e Dialisi è in fase d'attivazione un percorso pilota di trattamento della fibromialgia con utilizzo dell'agopuntura
- l'Asl di Novara, presso cui è attiva una collaborazione tra Reumatologo e Specialisti psichiatri e di Terapia del Dolore.
"Con l'identificazione delle cinque Aziende beneficiarie il Piemonte riceverà dal Ministero della Salute 375mila euro per lo studio, la diagnosi e la cura della fibromialgia: fondi utili, ma che rappresentano poco più di una goccia in quel metaforico mare rappresentato dalle migliaia di piemontesi che soffrono di questa sindrome diffusa e invalidante. Serve più che mai la Legge Regionale per il riconoscimento della fibromialgia quale sindrome invalidante", dichiara Silvio Magliano, Presidente del Gruppo Consiliare dei Moderati.
"La Regione provvederà alle opportune interlocuzioni con il Ministero della Salute, il Dipartimento Politiche antidroga e l'Istituto superiore di sanità per valutare se da parte delle amministrazioni centrali sussista tuttora l'interesse a proseguire con il progetto regionale Neutravel". Così l'assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in risposta ad un'interrogazione sul rifinanziamento del progetto Neutravel.
"Date le carenze riscontrate nell'ambito dei Dipartimenti delle Dipendenze delle Aziende sanitarie regionali - spiega Icardi - è in corso un approfondimento che riguarda le risorse da assegnare nel prossimo riparto del fondo sanitario regionale al potenziamento delle strutture e delle relative attività. La carenza di personale rappresentata dai vari Dipartimenti richiede una valutazione di priorità finalizzata a concentrare le risorse a garanzia dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), tenuto conto dei finanziamenti dedicati di livello nazionale e comunitario che negli anni sono venuti meno per le ulteriori attività di livello regionale", ha concluso l'assessore.