Sedici al traguardo. Sono i professionisti che hanno partecipato nel 2022 alla terza edizione del Cim 4.0, l'accademia legata alle nuove tecnologie digitali che si propone si formare professionalità al passo con i tempi. E mai come in questo periodo la transizione digitale, così come quella ecologica, è al centro del dibattito.
"La formazione continua del capitale umano è fondamentale in questo periodo storico - dice Enrico Pisino, che del Cim 4.0 è al timone fin dall'inizio - Le tecnologie non basta realizzarle, ma è necessario poi applicarle alle reali necessità delle aziende".
Piccole aziende, grandi imprese, ma anche nuovi profili
Con la terza edizione delle attività del Competence Center Nazionale che ha sede a Torino salgono a 70 i "leader della trasformazione digitale per le imprese", età media 40 anni, anche se le donne pesano solo per il 12%. "Il 35% proviene dalle pmi e si tratta di un significato estremamente positivo - prosegue l'amministratore delegato - anzi è un ottimo risultato. E il 40% arriva dalle grandi imprese, a riconoscimento dell'importanza della nostra academy. Un 25% poi è riuscito a ricollocarsi, dopo il nostro corso". E dopo tre anni, la quarta edizione è pronta a partire gia a a gennaio, per un triennio che potrà appoggiarsi anche alle risorse del Pnrr. L'attività sarà estesa anche sui processi di sostenibilità e transizione energetica e inizierà il 27 del prossimo mese.
Nell’ultimo anno sono state 350 le ore suddivise tra aula e laboratori, seguendo un percorso formativo centrato sulla crescita o l'aggiornamento delle competenze.
Come funziona l'academy
A ciascun partecipante è stato assegnato un tutor che lo ha accompagnato e guidato all’interno di un programma didattico immersivo, tra trasferimento di conoscenze tecnologiche e gestione di problemi industriali reali, svolto presso le linee pilota del Competence Center o direttamente dentro le aziende partner del CIM4.0; il tutto insieme a docenti universitari, senior specialist e technical fellow, ovvero il meglio offerto dal mercato della formazione a trazione industriale.
Inoltre, grazie alla collaborazione con Federmanager, confermata anche per il 2023, sono state offerte dal Competence Center 4 borse di studio destinate ai partecipanti in fase di ricollocamento. Non solo: il CIM40 in sinergia con Philip Morris Institute for Manufacturing Competences ha erogato per la terza edizione dell’Academy ulteriori borse di studio assegnate ai neolaureati più meritevoli.
Le voci: Iuliano, Marsiaj, Cellino e Pompilio
“Grazie alla CIM4.0 Academy, in poco più di tre anni, il sistema impresa del nostro Paese, può contare su più di 70 professionisti dell’innovazione adeguatamente preparati per gestire e guidare il processo di trasferimento e transizione green delle aziende italiane - commenta Luca Iuliano, presidente di CIM4.0 - Non si tratta più di una semplice opportunità a cui aderire: è un’esigenza di mercato, è una scelta competitiva".
"Siamo gli ultimi della classe, in Italia, ma anche a Torino e in Piemonte, a fare previsioni - dice Giorgio Marsiaj, presidente dell'Unione Industriali Torino - e anche adesso ci ritroviamo nelle mani della Russia senza aver capito per tempo cosa pensasse Putin dell'Occidente. Non siamo un'economia indipendente da materie prime che arrivano da Paesi che non sanno cosa sia la democrazia. E l'elettrico non può essere l'unica soluzione. Bisogna crescere del 2% almeno, per creare lavoro e invece da anni non cresciamo, questo porta disoccupazione e il fenomeno dei Neet. Per questo nei momenti più difficili le nostre aziende devono investire. Cosa che hanno fatto fin qui, ma che si deve continuare a fare, soprattutto nel segno del made in Italy".
"La formazione dei manager e degli imprenditori è fondamentale in un mondo che evolve a una velocità incredibile - aggiunge Fabrizio Cellino, presidente di Api Torino - Academy di eccellenza come il Cim rispondono a domande che sembrano banali, ma che non lo sono affatto, calate nella realtà aziendale di tutti i giorni".
"In Camera di commercio i progetti ci arrivano - sottolinea Enzo Pompilio, vicepresidente dell'ente camerale - ma sul fronte formativo spesso è difficile anche solo trovare i candidati che vogliano effettuare i percorsi per i quali ci sono fondi e strumenti. Ci sono profili che non troviamo e altri che forse non troveremo mai più e bisogna lavorare sulla percezione dei giovani e delle famiglie".