Politica - 21 dicembre 2022, 15:07

Sindaco della notte, a Torino tutti lo vogliono ma la nomina resta ferma al palo

La sua istituzione, sul modello di grandi città europee, era nel programma elettorale di Lo Russo. A oltre un anno di mandato però si è ancora fermi ai nastri di partenza. Complice la malamovida

malamovida - foto d'archivio

Sindaco della notte, a Torino tutti lo vogliono ma la sua nomina è ferma al palo

Pagina sei del programma dell’oggi primo cittadino Stefano Lo Russo: “istituire la figura del Sindaco della Notte”. Quella che più di un anno fa era una linea programmatica del programma elettorale, è oggi un’intenzione ancora molto lontana dalla realtà.

Nomina ancora ferma al palo

Sì, perché seppur la figura del “sindaco della notte” sia voluta da (quasi) tutti, nei fatti la sua istituzione rimane di difficile attuazione. Troppi i dubbi. Legati tanto ai poteri reali di questo primo cittadino che dovrebbe interessarsi delle ore notturne in città, quanto ai costi e chi dovrebbe indossare una virtuale fascia tricolore quando calano le tenebre: un assessore? Un manager esterno? Domande che oggi non hanno una risposta, anzi.

 

Come Amsterdam e Parigi. Anzi, no

 

L’occasione per fare il punto della situazione l’ha data Silvio Viale (Lista Civica per Torino), che già un anno fa aveva presentato una delibera di iniziativa consiliare per dotare la città di una figura "di coordinamento per migliorare la convivenza tra le diverse esigenze di riposo, lavoro attività economiche, culturali e ludiche". Insomma, Torino avrebbe dovuto emulare città come Amsterdam, Parigi e Barcellona. Una volontà espressa appunto anche dal sindaco (quello vero), ma ferma al palo.

Sì, perché allo stato attuale nulla è stato fatto per istituire il sindaco della notte, anzi. Si è ancora alla fase dei confronti, dei tavoli, dei ragionamenti. Insomma, alla fase preliminare. Ai nastri di partenza.

I problemi legati alla malamovida

Il motivo è presto detto: la malamovida. Da San Salvario a Vanchiglia, il Comune di Torino si ritrova a dover gestire cause milionarie intentate dai residenti. Il ricorso alla magistratura ha complicato l'iter di costituzione della figura del sindaco della notte, proprio perché la "notte" diventa un fenomeno complesso da gestire. Tra residenti che reclamano a suon di cause il diritto al riposo ed esercenti sul piede di guerra per il loro diritto a lavorare, la città di Torino si ritrova a fare i conti con sentenze e tribunali.

Ecco perché, a oggi, la figura del sindaco della notte, pur annunciata in campagna elettorale e reclamata da diversi consiglieri della maggioranza e non, pare non essere una priorità per il Comune. Anzi.

Silvio Viale: "Fatti troppi passi indietro"

"E' evidente che negli ultimi 10 anni la città ha fatto passi indietro, lo testimonia il fatto che il regolamento di polizia urbana punisce più chi utilizza i bottiglie di vetro dalle 23 alle 7 del mattino, piuttosto che chi non spala la neve dal proprio marciapiede" è il commento amaro di Viale. "La sentenza è sciagurata e confido venga rovesciata: parlando di notte, deve essere rafforzato il coinvolgimento del commercio, del mondo della cultura e delle politiche giovanili" ha invece detto Alice Ravinale (Sinistra Ecologista).

Lo scetticismo di Andrea Russi (M5S)

Scettico invece Andrea Russi (M5S): "Nelle città in cui esiste il sindaco della notte, ha un ruolo di mediazione. Senza veri poteri. Troppi dubbi: quanto costerebbe alla città? Con che personale agirebbe? E quali poteri e funzioni avrebbe?". Chi ha parlato di "tempo" per riflettere e avere un corretto approccio al tema è Elena Apollonio (Lista Civica Torino), mentre per Tiziana Ciampolini (Torino Domani) il tema è della notte è tanto "complesso, da richiedere soluzioni complesse".

Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha invece ribadito: "Il mio gruppo ha chiesto più volte l'istituzione del sindaco della notte. Nell’ organigramma presentato dal Comune ad aprile c’era una casella, ma è ancora vuota. E ci ritroviamo ogni settimana con problematiche relative a residenti che non riescono a dormire o atti giudiziari".

Andrea Parisotto

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