Attualità - 25 dicembre 2022, 14:26

Il Natale di “condivisione” di Fabio Geda: “Una festa da vivere con gli affetti più cari”

Lo scrittore torinese autore di “Nel mare ci sono i coccodrilli”, racconta la ricorrenza più attesa dell'anno tra passato, presente e futuro: “E tutti mi chiedono di consigliare libri”

Fabio Geda

Il Natale di “condivisione” di Fabio Geda (foto di Luca Prestia)

Condivisione”: non potrebbe esserci parola migliore per riassumere il Natale di Fabio Geda. Lo scrittore torinese, autore di romanzi come “Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani” e “Nel mare ci sono i coccodrilli”, ha raccontato a Torino Oggi il proprio modo di vivere la festa più attesa dell'anno, tra ricordi d'infanzia e adolescenza, suggestioni sul presente e desideri per il futuro.

Come passava e viveva il Natale da bambino?

In modo molto tradizionale, come nella maggior parte delle famiglie italiane a cavallo tra gli anni '70 e '80: nella finzione che i regali arrivassero da Babbo Natale, nell'attesa trepidante della mezzanotte, con un bellissimo presepe fatto da mio nonno materno e con la speranza di ricevere i giocattoli tipici dell'epoca come i trenini o il monopoli. Crescendo le prerogative sono cambiate: frequentando la parrocchia, prima la Gesù Redentore a Mirafiori Nord e poi la Beata Vergine delle Grazie in Crocetta, e i gruppi scout si è trasformato in un'occasione di ritrovo all'interno della comunità di fede”.

E adesso?

In modo molto più distaccato anche se, devo ammettere, che l'atmosfera del Natale continua a piacermi tantissimo: sono uno di quelli che apprezza le luci colorate sugli alberi e a cui piace ancora fare regali, ma nel mio immaginario si tratta soprattutto di una festa legata all'infanzia e ai bambini. Attualmente, a proposito, il grande protagonista è mio nipote di 6 anni (figlio della sorella, ndr), colui che crede a Babbo Natale e che quest'anno ha scritto la sua prima letterina da solo. Sebbene non la senta più come una festa che mia appartiene, in ogni caso, trovo molto bello viverla accanto agli affetti più cari, con bambini e anziani, pensando alla propria comunità e ai luoghi dell'impegno”.

Come passerà questo Natale?

Lo passerò a casa, senza viaggi, settimane bianche o cose simili: fortunatamente faccio un lavoro che mi permette di muovermi spesso, così nei momenti di pausa cerco di stare a Torino, godendomi la città e gli amici; anzi, se qualcuno di loro verrà qui in vacanza avrò il piacere di incontrarlo e accoglierlo”.

Cena della Vigilia o pranzo del 25?

Avendo un fratello e una sorella, con le relative famiglie allargate, mi dividerò tra la cena della Vigilia e il pranzo del 25 ma con molta moderazione: sono lontano dall'idea del Natale vissuto come un momento di goliardia spendacciona, per cui niente ristoranti né cibo avanzato. Si starà insieme e si mangerà bene con cucina casereccia e semplice accompagnata da un buon dolce e un buon bicchiere di vino”.

Qual è il piatto che non può mancare nel Natale di Fabio Geda?

Le lasagneil nostro piatto della tradizione, e la crema chantilly in cui intingere un burroso pandoro”.

Cosa regalerà quest'anno?

Premessa: tra adulti abbiamo fatto il patto di non regalarci nulla. Detto questo, essendo lo scrittore di famiglia, tutti mi chiedono di consigliare libri. Personalmente, infatti, mi occuperò di sceglierne uno per il mio nipotino e ovviamente a portarglielo sarà Babbo Natale

Quale regalo le piacerebbe ricevere?

Da qualche tempo, seguendo l'ottica della condivisione di cui parlavo prima, con mio fratello e mia sorella abbiamo l'abitudine di regalarci concerti: anche quest'anno abbiamo deciso di proseguire su questa scia regalandoci il biglietto per vedere Bruce Springsteen a Ferrara il prossimo 18 maggio. Più in generale, apprezzo pensieri che contemplino la possibilità di fare qualcosa insieme”.

E per l'umanità cosa desidera?

Il mio augurio più grande è quello di acquisire la necessaria consapevolezza dell'essere tutti abitanti di quel grande organismo vivente che è il pianeta terra. La terra è il più grande regalo che possiamo fare a noi stessi e alle generazioni future sia a livello ambientale che geopolitico ed economico, attraverso una sana redistribuzione del reddito che faccia in modo che tutti possano vivere meglio”.

Marco Berton

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di TorinOggi.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU