Un regista di film di genere applicato alla musica, una “mina vagante” in grado di contaminare pop, cantautorato indie, rap, punk, dance ed elettronica per un mix davvero esplosivo: tutto questo, e molto altro ancora, è Tutti Fenomeni. Il cantautore romano (al secolo Giorgio Quarzo Guarascio, ndr) ha aperto giovedì sera dall'Hiroshima Mon Amour di Torino l'Antidoto alla Morte Tour, con cui sta promuovendo il suo secondo album Privilegio Raro uscito il 6 maggio 2022 per 42 Records/Epic Records.
Concerto sold out all'Hiroshima Mon Amour
Un concerto da sold out capace di infiammare l'Hiroshima, una grande conferma per uno degli astri nascenti della musica italiana, acclamato da un pubblico di ascoltatori intergenerazionale e rappresentato dalla critica come uno degli artisti più promettenti del panorama indipendente. Tutto questo grazie a un'attitudine capace di superare la fascinazione trap degli esordi per raggiungere una poliedricità musicale notevole arricchita da testi ironici, taglienti e più o meno moderatamente provocatori che vedono il cinema e Roma come punti di riferimento costanti. E non è un caso se, alla produzione, Tutti Fenomeni sia stato accolto sotto l'ala protettiva e produttiva del guru dell'indie “anni '10” Niccolò Contessa de I Cani; e non è un caso se in Privilegio Raro ci sia, in coda al brano Antidoto alla Morte, la voce di Francesco Bianconi dei Baustelle.
Un set completo e una scaletta trascinante
Viste le premesse, la serata di ieri ha ampiamente rispettato le aspettative della vigilia e l'attesa di quasi un anno e mezzo per ritrovare Tutti Fenomeni live a Torino dopo il concerto ai ToDays nell'agosto del 2021. Tutto questo grazie a un set completo, durato circa 1 ora e mezza, e a una scaletta trascinante: il primo trainato da un sottobosco tambureggiante di chitarra e batteria e da un tripudio di tastiere e synth; la seconda in grado di spaziare in modo quasi perfettamente simmetrico tra il primo album Merce Funebre e Privilegio Raro.
A uscirne è stato, come anticipato, un mix esplosivo di generi, con un'alternanza mai banale di atmosfere da dance floor (“Il grande Modugno”), picchi puramente punk con annesso pogo scatenato (“Cantanti”), aperture intellettuali con echi rap (“Antidoto alla morte”, “Metabolismo”, “Filosofia”) e momenti nostalgici ed esistenziali (“Vitaccia”, “A Roma va così”), con una serie di citazioni di grandi musicisti come David Bowie, la PFM, Patty Pravo e Francesco De Gregori. Per chiudere in bellezza, non potevano mancare le hit “Parlami di Dio” e “Valori aggiunti”, seguite da una coda da “one man show” improvvisato sul palco tra l'acclamazione dei fan.