Classe 1884, il Borgo del Valentino, oggi è una delle attrazioni simbolo di Torino, ma è visitabile solo lungo la via maestra. La rocca e la Chiesa sono ancora chiusi per lavori, mentre alcuni passaggi restano inaccessibili perché poco sicuri.
Tra divieti e inaccessibilità
La Rocca, vero cuore del borgo realizzato in occasione dell'Esposizione Universale, non è più accessibile da circa un anno per lavori in corso per ii rifacimento del tetto e andranno avanti ancora per almeno altri tre mesi.
L'ingresso sul lato sud, l'unico carrozzabile, è spesso chiuso a causa di un lieve avvallamento del terreno che si allaga spesso in concomitanza con le piogge, lasciando come unici accessi il ponte levatoio e le scale di porta Rivoli.
Chiusa ancora la chiesa di San Giorgio, in cui spesso si organizzano eventi e mostre temporanee, e che si affaccia sulla via maestra, così come sono inaccessibili per tutto il 2023 la Sale Ozegna e il salone del Melograno, oggetto di lavori di restauro.
Per chiedere delucidazioni sul futuro utilizzo del borgo, i consiglieri Matteo Tabasso e Claudia Amadeo (Torino Bellissima) hanno presentato un’interpellanza da discutere in Consiglio. All’interno della stessa chiedono notizie anche sull’annuncio fatto nel giugno 2022, dal presidente di Turismo Torino che sulla possibilità di trasformare gli edifici del Borgo in appartamenti B&B.
"Ancora 3 mesi di lavori, resterà chiuso per interventi del Pnrr"
Dall'Assessorato fanno sapere che i lavori non termineranno a breve. "Una volta finiti gli interventi di restauro, si passerà a quelli dentro tutto il Borgo legati al Pnrr e che coinvolgeranno anche lo spazio espositivo della chiesa di San Giorgio".
I commercianti: "Nonostante le chiusure, si lavora bene"
I commercianti storici del borgo, nonostante le chiusure, continuano le loro attività più o meno allo stesso ritmo di prima. "Se il museo è attivo, ovviamente lavoriamo di più, ma comunque i turisti che arrivano da fuori sono felici di fare il giro all'interno del borgo. Abbiamo anche tanti passaggi di scuole" spiega una commessa che lavora all'interno di uno dei tre negozi del borgo.
"La gente ormai ci conosce e viene sempre a trovarci. Questa attività è qui da novant'anni, il proprietario è nato letteralmente nel borgo. Ci impegniamo al massimo per portare avanti questa tradizione", ha concluso.