Attualità - 31 gennaio 2023, 07:11

"Il futuro è qui": dai robot al metaverso, dentro i laboratori che a Torino studiano l’intelligenza artificiale [FOTO E VIDEO]

Sara Nosari, vice direttrice alla ricerca DFE: “Relazioni con i robot? Sì, ma la regia umana è imprescindibile". E sul metaverso: "E' talmente rivoluzionario che è ignoto"

"Il futuro è qui": dai robot al metaverso, dentro i laboratori che a Torino studiano l’intelligenza artificiale [FOTO E VIDEO]

Dialogare con un robot, ma anche sfruttare l’intelligenza artificiale nelle relazioni tra umani. Giocare, apprendere ed esplorare. E’ un viaggio al confine tra la realtà e il metaverso quello che viene compiuto ogni giorno dai ricercatori del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione (DFE) dell’Università di Torino.

E’ qui che ragazzi e ragazze, uomini e donne, hanno a che fare con le nuove tecnologie, viste però da un punto di vista differente rispetto al mero aspetto scientifico e cioè da quello umanistico. Sì, perché come raccontato da Sara Nosari, vice direttrice alla ricerca DFE, "è fondamentale che ci sia una gestione, un orientamento umanistico".

Come spiegare dunque il rapporto tra uomo e robot, tra persona fisica e metaverso?  “Io penso che dovremmo usare un’immagine: una volta c’era martello e scalpello, oggi abbiamo queste tecnologie. Sono potenti, martello e scalpello arrivavano fino a un certo punto, ma con queste tecnologie possiamo rovesciare l’ordine delle cose”.

 

Rovesciare l’ordine delle cose. Ed è quello che prova a fare il DFE, Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, che ha vinto nel 2017 il progetto d’eccellenza, che gli ha consentito di sviluppare non solo le infrastrutture ma anche il reclutamento di personale. Per far diventare l’Università di Torino un’eccellenza nel campo delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale.

Ma dove applicare, nella vita di tutti i giorni, concetti che a qualcuno potrebbero apparire ancora distanti come la realtà virtuale, la robotica, l’intelligenza artificiale? “Fino a ora siamo arrivati in un punto, ma non ci sono limiti. Le nuove tecnologie possono ridisegnare tempi e spazi delle nostre esperienze” è la doverosa premessa. Al momento la principale applicazione è quella in ambito formativo, con progetti legati alle scuole e all’apprendimento. “Ma abbiamo anche progetti legati al metaverso, giochi virtuali che permettono di sostenere l’apprendimento e di formare approcci per le nuove generazioni” raccontano dal DFE.

La missione del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione è proprio questa: stravolgere il paradigma e orientare il cambiamento, consentendo all’umano di governarlo. Di indirizzarlo. Come un regista a teatro. “Mi piacerebbe pensare a frontiere dove utilizziamo i robot non solo per fare quello che noi non riusciamo a fare, non abbiamo tempo di fare o non vogliamo fare. Mi piacerebbe pensare all’intelligenza artificiale come mediatrice, anche in relazioni critiche e difficili, sempre e comunque con la regia umana”, prosegue la dottoressa Nosari.

E oggi, a proposito di nuove tecnologie, l’orizzonte più affascinante è quello del metaverso. Un luogo in teoria accessibile a tutti, per definizione, ma attualmente compreso ancora da una minoranza. Buio e forse inesplorato, sia come rischi che come potenzialità. Per questo motivo, studiato dal DFE: “Stiamo tracciando le possibili implicazioni del Metaverso, che è una frontiera che ci apre all’ignoto: non possiamo anticipare quel fronte perché è talmente rivoluzionario che non riusciamo a prevedere tutto quello che può fare”. “E’ una grande sfida, va riconosciuta per la sua valenza per il nostro futuro”, conclude la vice direttrice alla ricerca. E  chissà che una mano non possa arrivare anche dai robot.

Andrea Parisotto

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