All’interno del cortile d’onore della Questura di Torino un’aiuola è stata intitolata a Giovanni Palatucci, che fu reggente della Questura di Fiume nel 1944 prima di venire deportato a Dachau. Il poliziotto, grazie alla sua posizione, riuscì a evitare che numerosi ebrei finissero nei campi di sterminio, fino a venire deportato lui stesso per accuse di cospirazione con gli inglesi.
Palatucci “Giusto fra le nazioni”
Palatucci, che frequentò l’Università di giurisprudenza proprio a Torino, è stato nominato “Giusto fra le nazioni” dallo Yad Vashem, “Servo di Dio” dalla Chiesa cattolica e gli è stata assegnata la “Medaglia d’oro al merito civile” dalla Repubblica Italiana.
Numerose le autorità presenti
Alla cerimonia di questa mattina hanno partecipato il Questore di Torino Vincenzo Ciarambino e il Prefetto Raffaele Ruberto, oltre a Roberto Mastroianni, presidente del Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e delle Libertà. Presenti anche Barbara Berruti, direttrice dell’Istituto piemontese per la storia della resistenza e della società contemporanea (Istoreto); Nino Boeti, Presidente dell’ANPI Provinciale di Torino; Lucio Monaco, del direttivo dell’Associazione Nazionale ex-deportati nei campi nazisti (Aned). Il Cappellano della Polizia di Stato, durante la commemorazione, ha benedetto l’ulivo appena piantato nell’aiuola Palatucci.
Gli studenti del Convitto Umberto I e il valore della memoria
Presente anche una rappresentanza di studenti del Convitto Nazionale Umberto I, per trasmettere il valore della memoria alle generazioni più giovani. I ragazzi, dopo la cerimonia, hanno assistito a una lezione sulla figura di Giovanni Palatucci e un approfondimento sul reato del crimine d’odio tenuto dal Primo Dirigente della Polizia di Stato.