La Città vuole preservare la memoria storica del Pian del Lot, ma la strada è in salita perché buona parte dell'area è di proprietà di un privato dal 2018. Siamo a 511 metri di altitudine sulla collina torinese: qui il 2 aprile del 1944 i nazisti uccisero 27 giovani, presi dalle carceri Nuove e fucilati nei pressi delle sette batterie antiaeree tedesche, di cui attualmente ci sono ancora i resti.
Parco collinare
"È interesse del Comune - ha spiegato in Commissione l'assessore all'Urbanistica Paolo Mazzoleni - fare in modo che quel luogo venga preservato. Dal punto di vista tecnico non abbiamo particolari preoccupazioni perché è un parco collinare: non c'è la possibilità di manomettere nulla e i margini di manovra sono ridotti". Tradotto, anche se il proprietario volesse trasformare il terreno in un'attività ristorativa tipo agriturismo, non potrebbe farlo perché i vincoli normativi non glielo permetterebbero.
Entro il 2 aprile il recupero della lapide
Il fatto però che il terreno non sia del Comune ma di un privato, come ha ammesso Mazzoleni, "limita molto la nostra azione. Anche il restauro delle strutture ed altre cose possono essere fatte dopo il via libera del privato". Sul fronte della valorizzazione storica, però, qualcosa inizia a muoversi. "Come Cultura - ha spiegato l'assessore Rosanna Purchia - abbiamo già fatto dei sopralluoghi. Entro il 2 aprile, anniversario del Pian del Lot, vogliamo terminare il recupero della lapide con il Centro di Restauri di Venaria".
"Stiamo poi lavorando - ha aggiunto - con il Polo del 900 per creare una serie di interventi per la Festa della Liberazione".
Vittime del Covid
A settembre il Comune ha poi collocato dei cartelli stradali sulle strade che portano verso la collina - da via Crimea, a viale Thovez e strada Val Salice - riportante l'indicazione "Sacrario Martiri Pian del Lot". Dall'Anpi Nicola Grosa, tramite il Presidente Augusto Montaruli, è arrivata la richiesta di valutare l'intitolazione dell'area "alle vittime del Covid. Le priorità sono la sistemazione del sacrario e rendere agibile il sentiero".
Un punto quest'ultimo su cui è intervenuto l'assessore Francesco Tresso: "Come verde pubblico abbiamo fatto un sopralluogo per mantenere il decoro del luogo. Auspichiamo di poter sistemare il camminamento per arrivarci, collegandolo con il sentiero che arriva in quella zona".