Attualità - 21 febbraio 2023, 19:55

Via le impalcature a casa Rey, ecco il nuovo look della sede di Ascom Torino: da giallino a rosa, rinasce un gioiello Liberty

Dopo anni di intervento e manutenzione, in queste ore si sta smantellando il cantiere che ha ristrutturato l'edificio di rappresentanza dell'associazione commercianti

lavori al palazzo di via Massena

Il palazzo di via Massena prima e dopo i lavori di ristrutturazione

C'è voluta pazienza, anni di lavoro, ma alla fine ecco che la casa di Ascom Torino e provincia torna a svelarsi in tutta la sua bellezza. Si trova in via Massena, all'angolo con corso Stati Uniti. E il suo vero nome è "Casa Rey". Un cognome piuttosto diffuso, in città. Anche tra gli edifici.

A Torino si conta infatti anche una Villa Rey di Strada Val San Martino Superiore 27, nota per lo storico campeggio, ma anche un'altra casa con questa denominazione del 1904, in corso Galileo Ferraris. La seconda casa Rey è appunto quella di via Massena, ma è anche la più antica: costruita su progetto dell'architetto Camillo Riccio, risale al 1885, quando corso Stati Uniti ancora portava il nome di corso Duca di Genova.

Una casa da affittare, ma con gusto per l'arte

I documenti storici riportano che quell'edificio fosse nato per essere una cosiddetta “casa da pigione”: ovvero, con alloggi destinati all'affitto, in una città che stava già sviluppandosi in maniera importante e doveva essere pronta a ospitare sempre più torinesi. Il proprietario, come si deduce dal nome, era il cavalier Rey, che aveva deciso di investire in questo ambito.

Ma pur essendo destinata all'affitto, la casa ha fin da subito avuto una sua dignità artistica: una decorazione Liberty evidente, soprattutto all'altezza delle finestre del primo piano, dove ancora adesso si trovano le due cariatidi che “escono” da un piedestallo caratterizzato da una conchiglia (la conchiglia di San Giacomo) e scandiscono finestre e balconi della facciata.

Dal giallo al rosa pastello

Ora che i lavori sono finiti, la sua bellezza storica e architettonica appare in tutta evidenza. Ma qualcosa è cambiato, come può notare anche l'occhio dei meno allenati. Dalla tinta giallina e bianca di prima, infatti, si è passato ora a una tinta decisamente più delicata, un rosa pastello, che caratterizza l'intera costruzione. Meglio o peggio? Questione di gusti. Di certo, Torino recupera un suo gioiello storico prezioso.

 

Massimiliano Sciullo

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