Da marzo tutti gli studenti di Grugliasco avranno la possibilità di provare le prelibatezze della cucina tipica regionale italiana, uno straordinario laboratorio di biodiversità culturale. Proprio così. A pranzo con la cotoletta alla milanese o con le famose orecchiette pugliesi o con i tortellini emiliani, la pizza campana, gli arrosticini abruzzesi, le trofie al pesto ligure, la polenta concia valdostana, il pesce siciliano, le zuppe di legumi toscane e così via.
È proprio vero che il nostro cibo è un mosaico di sapori! Nel Paese dei mille campanili, l’autentica unità sta nella condivisione della varietà, a cominciare dalla tavola. Sono oltre tremila i piatti di tradizione locale e territoriale inventariati e l'Amministrazione comunale di Grugliasco ha deciso di far conoscere ai propri studenti le cucine tipiche regionali cambiando regione ogni mese e combinando i pasti nel rispetto delle diete indicate dai dietologi, implementando gli alimenti più sani per i nostri figli. Il tutto, tra l'altro, tra un elenco di piatti tipici del mese che potranno essere scelti direttamente dai genitori e dai figli tramite un sondaggio. La preparazione che otterrà maggiore punteggio sarà quella proposta come piatto speciale del mese.
Si può partecipare fino al 28 febbraio rispondendo al link: https://it.research.net/r/H56NK99.
"L’obiettivo delle proposte del menù tipico regionale – evidenziano il sindaco di Grugliasco Emanuele Gaito e il vice sindaco e assessore all'istruzione Elisa Martino - è di coinvolgere genitori, bambini e ragazzi su proposte di piatti della tradizione regionale che promuovono corrette abitudini alimentari e per favorire il consumo di alimenti importanti per la nostra salute, ma poco utilizzati come pesce e legumi. La cucina italiana è uno straordinario laboratorio di biodiversità culturale. Il suo elemento distintivo è la pluralità delle esperienze: prodotti, saperi, ricette, gusti cambiano a ogni voltata d’angolo. Ogni città grande o piccola, ogni campagna, ogni territorio ha i suoi. A regalarci tutto questo è stato il magico intreccio tra geografia e storia. Perchè non far provare tutto questo ai nostri bambini?".