“Usare” la cultura per trasmettere al pubblico un messaggio ormai imprescindibile, come quello della sostenibilità. E’ la necessità che emerge dal XIII Rapporto Civita, che mette in luce l'importanza della sostenibilità tra organizzazioni culturali e imprese: mondi che sempre di più si parlano e collaborano per promuovere un modello civico dove cadono le barriere tra persone, istituzioni, città ed aziende per una fruizione migliore e condivisa del bello e del sentire contemporaneo.
Secondo il questionario online utilizzato per raccogliere opinioni e idee del pubblico dei musei è emerso che il museo può essere uno spazio in cui si adottano comportamenti a basso impatto ambientale. La grande maggioranza dei visitatori (7 visitatori su 10) è convinta che attraverso l’arte e la cultura si possa trasmettere un più efficace messaggio a favore della sostenibilità. Ma c’è di più: per oltre un terzo degli intervistati, la sostenibilità gioca un ruolo nella scelta del Museo da visitare. Il pubblico apprezza i musei gestiti in modo sostenibile: dall'energia ai rifiuti, dall'acqua ai materiali: il 70% dei visitatori pensa che i musei dovrebbero lavorare per la propria efficienza energetica.
Come potenziare le relazioni fra imprese, cultura e sostenibilità, quindi? Per il Rapporto Civita è necessario privilegiare sempre un approccio orientato alla sostenibilità integrale, guardare all'investimento in cultura come fattore di attivazione e abilitazione delle comunità e dei territori. Ma non solo: anche favorire forme di co-progettazione partecipata fra imprese, Terzo settore e realtà culturali in una prospettiva di medio-lungo periodo e infine, considerare anche i benefici sociali e culturali delle iniziative, adottando metriche capaci di valutarne in modo integrato gli impatti.
"Quella della sostenibilità è un 'importante sfida per l'intero mondo culturale, ma al contempo è anche una grande opportunità, necessaria per promuovere un cambiamento di sistema ormai improrogabile” è il messaggio dell’assessora alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia. “Sostenibilità e cultura rappresentano sempre di più un binomio necessario e virtuoso, non solo per le ricadute positive sulla filiera del comparto culturale, ma soprattutto per la salute del pianeta" ha concluso l’assessora.
“Mancano ancora dieci anni, ma lavoriamo a Torino capitale europea della Cultura” ha ricordato ai presenti Mimmo Carretta, assessore ai Grandi Eventi del Comune di Torino. “C’è l’opportunità di lavorare per stringere i bulloni tra cultura e sostenibilità, i cui legami devono diventare sempre più forti. La Città di Torino è sensibile rispetto a questo temi e stiamo mettendo in campo una rigenerazione dal punto di vista culturale, anche grazie alle opportunità del Pnrr” ha ribadito l’assessore, che ha anche raccontato di essere orgoglioso per il fatto che l’amministrazione si sia affidata a una start up che certifica la produzione di Co2 durante i grandi eventi, con la Città che si impegna a reinvestire in buone pratiche il valore economico delle emissioni prodotte.
"Presentare questa ricerca nelle sedi di Gallerie d'Italia, prima a Napoli e oggi a Torino, è segno tangibile di quanto i nostri musei siano dedicati all'approfondimento di temi attuali, in particolare grazie al lavoro fatto attorno alla fotografia per riflettere sulle grandi urgenze del presente, dalla crisi climatica alle fragilità sociali” ha invece affermato Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici, Intesa Sanpaolo e Direttore Gallerie d'Italia.
"Essere sostenibili oggi è un fattore imprescindibile per un'impresa che voglia presidiare il mercato in modo stabile e duraturo. La sfida della sostenibilità, e in particolare quella ambientale, sta assumendo una dimensione strategica anche per i musei italiani, chiamati a svolgere un ruolo di protagonisti in una pluralità di forme. In una prospettiva strategica, musei e organizzazioni culturali devono abbandonare l'atteggiamento autoreferenziale e ripensare il proprio modello di sostenibilità, puntando energicamente a costruire o consolidare relazioni significative e durevoli con i potenziali stakeholder per favorire il passaggio dalla vecchia logica del "mecenatismo" a quella del "partenariato attivo" ha detto invece Simonetta Giordani, Segretario Generale dell'Associazione Civita.