“Chiudiamo oggi per non chiudere definitivamente” è lo slogan del flash mob organizzato dai commercianti locali di Cavoretto, preoccupati per il futuro del borgo se dovesse davvero concretizzarsi il prossimo anno la chiusura delle classi prime della scuola Balbis-Garrone per mancanza di iscritti.
Farmacia, bar, edicola, alimentari, parrucchiera, in tutto circa sette locali di piazza Freguglia hanno abbassato le serrande per una ventina di minuti in segno di protesta per una scelta che potrebbe avere conseguenze importanti su quella che a tutti gli effetti è una comunità all'interno della città.
"Per noi la chiusura della scuola sarebbe un danno, non solo economico ma anche, sociale. Qui a Cavoretto siamo una comunità. Una scuola così merita di rimanere aperta, anche se ci sono pochi bambini iscritti" racconta Vittorio che da diciotto anni lavora alla Cavoretto Edicola, di cui la moglie Mariella Torasso è proprietaria.
"Oltre a essere proprietaria del bar, sono anche una mamma, i miei due figli vanno a scuola alla Balbis, per me se dovesse chiudere sarebbe un disastro. Abbiamo aperto questo bar da un anno e mezzo, se chiude la scuola finiremmo per chiudere anche noi. Qui vengono le mamme con i loro bambini, c'è chi prende il caffè, l'aperitivo, la merenda ma c'è anche chi fa pranzo. Senza la Balbis diventerebbe un deserto" aggiunge Olga Mikhaylova, proprietaria del Petit Café.
Intanto, dalla Circoscrizione 8 arriva il supporto alla manifestazione dei commercianti e fanno sapere che una speranza sembra essersi concretizzata: “Dopo settimane di lavoro e di concertazione tra assessorato e provveditorato la soluzione potrebbe essere a portata di mano” annuncia intanto il presidente della 8, Massimiliano Miano: “Se la dirigente scolastica riesce ad assumersi la responsabilità di formare una classe ridimensionata, dal provveditorato potrebbe arrivare il nullaosta”.
Dunque: “Tutto è ora nelle mani della dirigente scolastica, ma credo che in ciascuno dei nostri ruoli arriva il momento in ci si debba assumere le proprie responsabilità per il bene di tutto il quartiere. Se dopo la chiusura delle prime, dovesse poi chiudere la scuola, si chiuderebbe anche il borgo. Occorre fare un ragionamento dedicato a un contesto particolare. Ringrazio la Salerno che in queste settimane si è data da fare per far sì che si arrivasse a una soluzione definitiva per il quartiere”.
Domani, alle ore 10, si svolgerà il presidio davanti al Provveditorato scolastico di via Coazze 18.
“Ho chiesto al Provveditore di Torino, Stefano Suraniti, un incontro urgente per scongiurare la non attivazione della classe prima alla scuola Balbis di Cavoretto”, la conferma del presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia arriva nel giorno in cui tutti i commercianti del borgo collinare hanno deciso la serrata per protestare contro quella che sembra una decisione in procinto di essere definita. “Decidere di non formare la classe prima, vuol dire minare significativamente il futuro dell’intero plesso”, sottolinea Allasia, che poi aggiunge: "Vi è un trend in contro tendenza negli ultimi anni, dopo la pandemia Covid. Nel 2021 ci sono stati 14 battesimi, mentre 23 nel 2022, e sono già stati fissati 7 matrimoni nei prossimi mesi. E’ in corso un ricambio generazionale, un ripopolamento che fa bene all’intera borgata, che ha mantenuto il Dna del paese, con tutte le sue peculiarità identitarie. La scuola diventa un punto di riferimento essenziale per tutto il territorio”, conclude Allasia.