Attualità - 09 marzo 2023, 14:54

"Educare per prevenire", a Torino un convegno fa il punto sulle strategie per combattere bullismo e cyberbullismo

Momento di confronto e riflessione su un fenomeno in continuo aumento

"Educare per prevenire", a Torino un convegno fa il punto sulle strategie per combattere bullismo e cyberbullismo

Oggi a Torino si è tenuto il convegno “Educare per prevenire: strategie di contrasto al bullismo e al cyberbullismo”, organizzato dal CSI Piemonte in collaborazione con l’Associazione Bullismo No Grazie, con il patrocinio della Regione Piemonte. L’incontro, che si è tenuto presso la Casa delle Tecnologie Emergenti e contemporaneamente trasmesso on line, ha visto le istituzioni, il mondo della scuola, professionisti ed esperti confrontarsi su questo fenomeno in continuo aumento.

I dati sono preoccupanti. Circa il 15% degli adolescenti ha dichiarato di essere stato vittima almeno una volta di atti di bullismo e di cyberbullismo. Più frequenti nelle ragazze e tra i più giovani, con proporzioni di circa il 20% in ragazzi di età di 11 anni, che progressivamente si riducono al 10% nei più grandi. Questo è quanto emerso ad esempio dalla VI rilevazione 2022 del Sistema di sorveglianza Hbsc Italia (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità insieme alle Università di Torino, Padova e Siena, con il supporto del Ministero della Salute, la collaborazione del Ministero dell’Istruzione e del merito e tutte le Regioni e Aziende sanitarie locali. Dati che sono in linea anche con le indagini svolte dall’ISTAT che ha rilevato che, nella fascia d’età compresa tra gli 11 e i 17 anni, quasi 1 adolescente italiano su 5 (19,8%) ha subìto atti di bullismo una o più volte al mese.

Come contrastare questo fenomeno? L’educazione e la prevenzione sono due elementi fondamentali. È importante educare i giovani sul comportamento on line sicuro e rispettoso, sui rischi associati all'uso dei social network e su come riconoscere e segnalare se si è vittima di questi due fenomeni. Oltre all’intervento tempestivo, infatti, le attività di sensibilizzazione e prevenzione sono fondamentali per ostacolare il fenomeno e arginarlo ancora prima che si verifichi. Diventano quindi fondamentali l’ascolto, il dialogo, l’attenzione ai primi segnali, come il rifiuto di andare a scuola, il calo del rendimento o la tendenza all’isolamento.

"Le potenzialità della rete - ha dichiarato Letizia Maria Ferraris Presidente CSI Piemonte - sono molteplici e oggi non si può prescindere dal suo utilizzo. Per fruire in modo intelligente di qualsiasi strumento tecnologico è quindi necessario prima comprenderlo e capirlo, per essere consapevoli sia delle potenzialità sia dei rischi che questo può celare. L’unico modo per avere la giusta consapevolezza è acquisire specifiche competenze normative e digitali e il CSI è impegnato su questo fronte, al fianco di famiglie, scuole, società e politica e continuerà nella sua azione di sensibilizzazione, per prevenire i fenomeni oggi trattati, purtroppo in forte aumento”.

Durante l’incontro è stato poi presentato lo sportello contro il cyberbullismo sul metaverso, oggi in una fase avanzata di progettazione. L’idea alla base dell’iniziativa, realizzata dal CSI in collaborazione con l’ordine degli Psicologi del Piemonte e la Regione Piemonte, è quella di facilitare l’intercettazione delle vittime di questo tipo di azioni violente aggiungendo uno spazio di ascolto virtuale, dai confini ben definiti e gestito da personale clinicamente specializzato. L’utilizzo di Avatar anonimi, associato all’elevata immersività garantita da queste tecnologie, può infatti aiutare le vittime a sentirsi più sicure, uscire dall’isolamento e denunciare la situazione di difficoltà in cui vivono.

Matteo Marnati, Assessore Ambiente, Energia, Innovazione, Ricerca Regione Piemonte ha affermato “Il mondo della tecnologia è in continua evoluzione e i cambiamenti di conseguenza sono molto rapidi al punto che si fa fatica a stare al passo, soprattutto la Pubblica amministrazione. L’idea, nata un anno e mezzo fa, insieme a CSI, era quella di capire come poter ridurre questi tempi, non solo per essere al passo con loro ma, se possibile, essere un passo avanti. Sviluppare i servizi digitali per i cittadini è una nostra priorità visto che oggi tutti o quasi usano strumenti tecnologici. Abbiamo pensato di partire con l’innovazione sociale, perché vogliamo essere sensibili rispetto ad alcune tematiche non solo “a parole” ma con i fatti. E così è nata l’idea di sviluppare qualcosa di “sociale” nell’ambito del mondo digitale, del web 3.0, ovvero del metaverso. Un nuovo strumento, del quale sono particolarmente orgoglioso, che possa aiutare i ragazzi che si sono imbattuti in fenomeni di bullismo e cyberbullismo, ad essere un po’ più “liberi” nel raccontare quello che stanno vivendo attraverso degli avatar e la realtà virtuale. Non bisogna temere la tecnologia, ma occorre, con il supporto di tutti, far capire che chi la utilizza è sempre tutelato. Partiremo con alcune scuole e poi estenderemo l’iniziativa a tutto il Piemonte”.

Per Elena Chiorino, Assessore Istruzione, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario Regione Piemonte “Bullismo e cyberbullismo devono essere considerati come un morbo che si insinua subdolo e che avvelena la salute psicologica dei nostri bambini. Chi subisce da piccolo atti persecutori, violenze fisiche e verbali, emarginazione e qualsiasi forma discriminatoria senza ricevere il giusto supporto, a casa come a scuola, è destinato a manifestare forme di disagio spesso importanti: è ormai evidente il rapporto di causa-effetto tra bullismo e salute mentale dei nostri giovani e come madre e rappresentante delle istituzioni non posso permettere il dilagare di una fenomeno tale, capace di generare effetti devastanti sulla nostra società. Abbandono scolastico, demotivazione e depressione sono gli effetti correlati a bullismo e cyberbullismo e questo non è accettabile. Per questo la Regione Piemonte dal 2020 a oggi ha investito oltre 350 mila euro in centinaia di progetti a contrasto del fenomeno e ha finanziato percorsi di formazione e approfondimento sull’uso dei "social media” e sul loro abuso già a partire dalla scuola primaria”.

Ogni anno - ha affermato Fabio De Nunzio, Presidente Associazione Bullismo No Grazie – incontro insieme all’associazione oltre 30mila ragazzi e circa 10mila genitori tra scuole elementari, medie e superiori, ma non basta. I pericoli sono in aumento nella popolazione di bambini e ragazzi che vanno dalla seconda elementare alla quinta superiore e qualche volta raggiungendo anche gli universitari. Bullismo, cyberbullismo, cybershaming, violenza, revenge porn mietono vittime ed è necessario combattere assieme alla scuola, alle istituzioni, alle famiglie, informando i giovani ed i genitori a riconoscere i pericoli. Tra gli obiettivi dell'associazione Bullismo No Grazie vi è quello di accorciare le distanze tra genitori e figli, incrementando il dialogo e il reciproco ascolto, di cui molti ragazzi lamentano l’assenza o l’insufficienza”.

Andrea Lazzara, che in seno all’esecutivo dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte segue la tematica ha spiegato “Nel nostro Paese ogni anno si contano circa 18 mila casi di ragazzi che subiscono atteggiamenti violenti da parte di altri giovani, con conseguenze sul benessere psicofisico e sullo sviluppo della personalità delle vittime. Il ricorso a un supporto psicologico è prezioso, ragione per cui siamo al fianco delle istituzioni del territorio per affrontare il fenomeno, come nel caso del nostro contributo per lo sportello nel Metaverso, sviluppato insieme a Regione Piemonte e CSI. È fondamentale far emergere il disagio giovanile attraverso il dialogo ma spesso chi ne è coinvolto ha difficoltà a confidarsi con gli insegnanti o in famiglia. La figura dello psicologo rappresenta quindi un aiuto concreto, quando possibile con un rapporto personale, ma anche grazie all’uso strumenti digitali: nel caso dello sportello nel Metaverso, i ragazzi possono denunciare quanto stanno vivendo ricorrendo a un avatar e senza esporsi direttamente, superando, potenzialmente, la vergogna che li blocca nel mondo reale”. 

L’incontro, moderato da Maurizio Gomboli Responsabile Marketing e Comunicazione CSI Piemonte, ha visto la partecipazione in qualità di relatori: Mario Pissardo Responsabile Soluzioni multimediali e IoT CSI Piemonte e Andrea Lazzara Ordine degli Psicologi del Piemonte, Lisa Sella Vice Presidente Comitato UISP Ciriè Settimo Chivasso, Lucrezia Russo Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Borgaro Torinese, Maurizio Siracusa Hacker etico e Pietro Pacini Direttore Generale CSI Piemonte.

comunicato stampa

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