Attualità - 12 marzo 2023, 07:26

La Valsusa guarda al futuro: ecco il nuovo piano di sviluppo territoriale dell’Unione Montana

Il documento è stato presentato nella mattinata di sabato 11 marzo ad Avigliana

Tre persone parlano a un tavolo

Presentazione del nuovo piano di sviluppo dell'Unione Montana

Un documento guida, sintesi delle esigenze dei Comuni, che tratteggia una visione unitaria sul futuro della bassa valle: questo è il Piano di sviluppo del territorio, presentato questa mattina ad Avigliana dall’Unione Montana Valle Susa. Un grande lavoro, realizzato da Fondazione PromoPA su incarico dell’Unione, che servirà ad intercettare preziose opportunità di finanziamento, utili a sviluppare il territorio sulla base di una linea comune.

Un piano nato un anno fa, quando, spiega il vicepresidente dell’Unione Andrea Archinà: “abbiamo fatto un primo censimento dei progetti dei Comuni, da cui è emersa una pianificazione molto ricca, di cui però nessuno a livello complessivo era a conoscenza. Ci siamo quindi resi conto che dovevamo affrontare in maniera metodica questi progetti, mettendoli insieme a quelli che l’Unione stava già sviluppando. C’era bisogno di un lavoro di mappatura, a cui seguisse un lavoro di sintesi e di elaborazione della visione. In questo abbiamo avuto la fortuna di intercettare la professionalità e l’esperienza di PromoPA Fondazione”.

Da qui è nato il progetto coordinato dalla vicepresidente della Fondazione di Lucca Francesca Velani e sviluppato dalla dott.ssa, Irene Panzani secondo la quale: “Non sono tanti gli Enti che hanno avuto la lungimiranza di dotarsi di un piano di questo tipo, venendo a compromessi con alcune progettualità per integrarle in una logica di più ampio territorio”. Il documento che ne è scaturito, quadro di riferimento per le progettualità che ogni comune potrà presentare, è suddiviso in quattro parti: analisi, concept, struttura e governance.

Si è quindi partiti dall’analisi dei punti di debolezza - da quelli più indipendenti, come pandemia e cambiamenti climatici, ad altri su cui è possibile intervenire, come la frammentazione dell’offerta turistico-culturale - per confrontarli con i punti di forza, come la via Francigena, il patrimonio culturale (es. Sacra di San Michele e Abbazia di Novalesa) la presenza di una linea ferroviaria che collega con il capoluogo. Questi sono stati confrontati con le progettualità provenienti dal territorio, raggruppate in aree tematiche (rischio idrogeologico, produzione di energia, edilizia scolastica, welfare, infrastrutture tecnologiche e digitali, valorizzazione patrimonio culturale e sociale, sport outdoor), andando quindi ad individuare i target a cui mirare per uno sviluppo di successo per il territorio: turismo lento e silver tourism (over65), connettività, welfare culturale, sostenibilità (sociale e ambientale). Da qui nasce il concept: “Valle Susa, uno stile di vita”.

I risultati hanno portato a strutturare il piano su tre linee di intervento - Culto micaelico (piano di sviluppo Terre di Sacra, candidatura UNESCO, il Cammino dei Cammini, Rete siti micaelici), Via Francigena (ciclovia, promozione della via, Via Francigena for all), Valle Susa Green (green communities, comunità energetiche) - sulla base delle quali andare a sviluppare una serie di “cantieri strategici”.

“Su progetti di questo tipo - spiega il Presidente Pacifico Banchieri - i territori devono lavorare insieme. Abbiamo già siglato protocolli d’intesa su turismo e cultura con le altre due Unioni valsusine, ma non basta: dobbiamo lavorare anche su un’area più vasta per sviluppare progetti molto più ampi, come la ciclovia Francigena, che vanno anche fuori dai confini regionali. Solo in questo modo si può essere vincenti”.

Un progetto che il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo giudica: "interessante e di prospettiva. Abbiamo davanti anni complicati, di incertezze, ma ci sono 2 linee di finanziamento che ci possono venire in aiuto: PNRR e FESR. In questa partita il piano strategico dell'Unione dà la possibilità al territorio di presentarsi con una progettualità condivisa, importante per garantire opportunità di finanziamento”.

Iniziativa che trova il plauso anche degli altri Enti a vario titolo interessati: GAL Escartones e Valli Valdesi, Fondazione Compagnia di San Paolo, Centro culturale diocesano, CONISA. 

“Lavorando all’elaborazione di questo strumento - conclude il Vicepresidente Archinà – abbiamo potuto finalmente far emergere quanta ricchezza di progettualità questa Valle abbia da offrire. Una volta realizzate non potranno che migliorare il benessere delle popolazioni residenti in Valle e dei suoi visitatori. È tempo di dare attuazione a questo disegno complesso e le prossime misure di finanziamento della programmazione europea in arrivo rappresentano la prima occasione per utilizzare un rinnovato metodo condiviso di sviluppo”.

comunicato stampa

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