Un presidio di lavoratori Wind3 per protestare contro il trasferimento di ramo d'azienda che dovrebbe portare le attività di rete (dell'infrastruttura) a fondi di investimento. E' questa la protesta organizzata per giovedì 4 maggio - dalle 10 alle 13 - a Ivrea, davanti al municipio in piazza Vittorio Emanuele.Saranno presenti anche i lavoratori di Torino, in quello che vuole essere, per l'intera giornata lavorativa, lo sciopero nazionale che si terrà in tutte le sedi dell’azienda a livello nazionale.
La prospettiva della cessione del ramo d'azienda "desta serie preoccupazioni alle lavoratrici, ai lavoratori e alle Organizzazioni Sindalcali in particolare per quanto riguarda il fatto che la depauperazione della ricchezza, in un contesto ipercompetitivo
del Settore TLC, porterà inesorabilmente alla rivisitazione verso il basso della struttura dei costi che, inevitabilmente, andranno a colpire il costo del lavoro generando una continua riduzione dei perimetri occupazionali", spiegano le segreterie di Torino e Piemonte di Slc Cgil, Fistel Cil e Uilcom Uil.
Una tendenza preoccupante
E citano come precedente una tendenza che ormai si manifesta da diversi anni. "Il settore delle telecomunicazioni è ormai caratterizzato da quindici anni a questa parte dal continuo ricorso ad ammortizzatori sociali, esodi incentivati, perdite importanti di professionalità e blocco totale del ricambio generazionale in un mondo che cambia alla velocità della luce. Le ricette messe in campo dalle principali aziende del Settore, al fine di gestire un mercato completamente deregolamentato, sono state quelle della divisione dell’industria (infrastrutture di rete) dai servizi. Una impostazione scellerata che impoverirà ulteriormente il Settore trasformando aziende leader, come Wind3, a meri rivenditori di servizi".
I timori su Vodafone e Tim
E Wind3 è solo una faccia di una medaglia piuttosto composita. "Pesa come un macigno la procedura nazionale di licenziamento di 1003 lavoratrici e lavoratori di Vodafone la quale rischia di impattare in maniera importante sulla sede di Ivrea. A questa si aggiunge la preoccupante vicenda Tim, per la quale le organizzazioni sindacali da tempo rivendicano soluzioni che possano garantire, ai lavoratori ed al Paese, la possibilità di costituire un soggetto nazionale forte di riferimento".